DAL 41% AL 41 BIS (DAJE)
All'improvviso l'estate scorsa, anzi, a dicembre, uno tsunami colpisce Roma Capitale, aprendo un buco enorme nella giunta capitolia, nel pidi, in Renzi e seppellisce, anche se lo intuivamo, la presunta moralità della sinistra.
Buzzi, Carminati and friends avevamo in mano la giunta di roma, un bel po' di politici, soubrette, vips, calciatori e chissà quanti altri, e siamo solo all'inizio.
Un Renzi in difficoltà, promesse non mantenute, crisi economica che morde e se ne sbatte della Leopolda come di culo basso boschi, sedicenti profughi che stanno presentando il conto, il segretario della Lega Nord che segna punti come se piovesse andando incontro ai sentimenti e alla pancia della gente, minoranza piddina che sogna di dettare la linea, percentuali di gradimento in ribasso, uno stop momentaneo, o un ostacolo imprevisto, o un'accelerazione nei piani di conquista?
La Germania intanto cerca di stoppate Draghi e il QE, o almeno di ritardarlo, lanciando moniti all'Italia sulla competitività al di fuori dell'euro, dicendo che le riforme vanno bene ma bisogna osare di più, e che al limite basta consegnare le decisioni finanziarie nelle mani di un decisore europeo, una specie di gauleiter, ovvero di mettere ostacoli sempre piú grossi sul sentiero italiano, proprio mentre Salvini si salda con il FN a sua volta finanziata da Putin.
Certo sono coincidenze strane, come il declassamento di S&P dell'Italia a BBB-, e sappiamo come tale agenzia di rating sia oggettiva e abbia importanti azionisti bancari e finanziari, per cui qualche sospetto sorge, anzi, lo abbiamo sempre avuto per la verità.
Putin lascia il progetto south stream, si farà da un'altra parte, saipem scivola in borsa ma Renzi minimizza, prono agli interessi americani che vogliono venderci il loro gas e stangare il,leader russo che non accetta di avere la stessa fine di gheddafi o di Silvio, non vuole essere suddito. Che sfrontato
Un Obama che non ha più un futuro elettivo, se non di entrare nella storia, accelera dopo gli schiaffi siriani, egiziani ed ucraini, per non parlar dell'isis, creatura sfuggita dalle mani americane, nelle mani repubblicane in casa, non può che volere rivincite per compiacere i padroni, anche a costo di segare le gambe a Renzi, o di lanciargli un ultimatum forte e chiaro.
Adesso è chiaro anche il senso dell'appellativo risorse con cui chiamano i presunti profughi, risorse per le loro tasche, e tanti saluti alla retorica boldriniana e del compare francesco.
Buzzi, Carminati and friends avevamo in mano la giunta di roma, un bel po' di politici, soubrette, vips, calciatori e chissà quanti altri, e siamo solo all'inizio.
Un Renzi in difficoltà, promesse non mantenute, crisi economica che morde e se ne sbatte della Leopolda come di culo basso boschi, sedicenti profughi che stanno presentando il conto, il segretario della Lega Nord che segna punti come se piovesse andando incontro ai sentimenti e alla pancia della gente, minoranza piddina che sogna di dettare la linea, percentuali di gradimento in ribasso, uno stop momentaneo, o un ostacolo imprevisto, o un'accelerazione nei piani di conquista?
La Germania intanto cerca di stoppate Draghi e il QE, o almeno di ritardarlo, lanciando moniti all'Italia sulla competitività al di fuori dell'euro, dicendo che le riforme vanno bene ma bisogna osare di più, e che al limite basta consegnare le decisioni finanziarie nelle mani di un decisore europeo, una specie di gauleiter, ovvero di mettere ostacoli sempre piú grossi sul sentiero italiano, proprio mentre Salvini si salda con il FN a sua volta finanziata da Putin.
Certo sono coincidenze strane, come il declassamento di S&P dell'Italia a BBB-, e sappiamo come tale agenzia di rating sia oggettiva e abbia importanti azionisti bancari e finanziari, per cui qualche sospetto sorge, anzi, lo abbiamo sempre avuto per la verità.
Putin lascia il progetto south stream, si farà da un'altra parte, saipem scivola in borsa ma Renzi minimizza, prono agli interessi americani che vogliono venderci il loro gas e stangare il,leader russo che non accetta di avere la stessa fine di gheddafi o di Silvio, non vuole essere suddito. Che sfrontato
Un Obama che non ha più un futuro elettivo, se non di entrare nella storia, accelera dopo gli schiaffi siriani, egiziani ed ucraini, per non parlar dell'isis, creatura sfuggita dalle mani americane, nelle mani repubblicane in casa, non può che volere rivincite per compiacere i padroni, anche a costo di segare le gambe a Renzi, o di lanciargli un ultimatum forte e chiaro.
Adesso è chiaro anche il senso dell'appellativo risorse con cui chiamano i presunti profughi, risorse per le loro tasche, e tanti saluti alla retorica boldriniana e del compare francesco.