domenica, marzo 01, 2015

DALLO SPREAD A SAN BASILIO, I VIAGGI DEL COMPASSO

Sboom, le stelle stanno in cielo, i sogni non lo so, ascoltando Vasco Rossi mentre scrivo, di notte, i fatti si incastrano bene, le coincidenze spariscono, e nella luce che manca si vedono i dettagli che tanto piacciono a quelli che credono solo toccando, ai san tommasi che si farebbero annientare per l'amore del politically correct.
I collegamenti partono da lontano, ma con lo stesso determinante, conquistare potere e denaro, assoggettare, senza preoccuparsi del futuro delle cavie, l'importante è il disegno.
E se qualcuno non è allineato? Lo fottono in maniera accurata, sfruttando il momento, e zac si diventa subito un reprobo, due giornalisti che ti crocefiggono si trovano sempre, costano poco. Alle volte anche tre o quattro, si moltiplicano subito, come conigli.
L'oggetto l'omicidio di Boris Nemtsov, storico oppositore di Vladimir Putin, a Mosca, abbattuto come una bestia con almeno 4 colpi d'arma da fuoco, vicino a San Basilio.
La domanda è perché adesso, il kgb o fsb se volesse eliminare qualcuno ha modi più silenziosi per eliminare i nemici. E' proprio la modalità che lascia perplessi, che fa riflettere, che ci porta ai fatti precedenti, alle pratiche ancora aperte e che il nemico vero di Putin, Obama e i suoi pupari, non riescono a chiudere.
Siria, Ucraina, Libia, Iraq, fronti caldi che non hanno un vincitore, con fronti contrapposti e alleanze contraddittorie, ma sempre con la Russia a fare da barriera alle avanzate più o meno teleguidate da un sempre più inefficiente e ondivago kenyota, però half and tanned.
In Siria gli schiaffoni con le lanciamissili russe davanti alla costa siriane non sono state dimenticate, con figura pessima davanti al mondo, sommata al fatto che Assad sia sempre lì, con gli uomini cia  scoperti in azione. Chi può poi dimenticare le violenze degli alleati degli americani, i jihadisti, specialmente sui cristiani e sulle donne, suore comprese, con Francesco in palese silenzio non pastorale.
La caduta di Damasco comporta l'avanzata verso Teheran, cosa che per esempio Tel Aviv non vuole, amante di cose più incisive, brevi, definitive, esiziali.
Se dalla Siria ci spostiamo più a sud, arriviamo in Egitto dove, oltre al denaro dell'Arabia Saudita,  Al-Sisi, deve ringraziare anche Mosca per essere in sella, e lo stile si riconosce subito. Le bandiere nere vengono bombardate in Libia, anche se Obama si è dissociato pubblicamente. Libia dove Gheddafi è stato fatto fuori in senso letterale in quanto non organico al compasso, con le conseguenze ed il caos che abbiamo sotto gli occhi, barconi compresi che Renzi accoglie come un carneade qualsiasi.
La Siria è rimasta sotto l'egida russa, in Egitto hanno rimesso un piede, e si propongono anche per combattere l'isis iraqeno, altra creazione americana, sfuggita di mano, citando la Clinton.
Adesso possiamo passare al fronte interno, quello ucraino, dove gli americani stanno cercando in tutte la maniere di poter assoggettare la popolazione locale per installare missili nato, incamerando anche grano, mais e gas scisto, cercando di bloccare Gazprom e il gas russo, come la fine di South Stream ha fatto intuire.
Chi ha programmato gli omicidi di piazza maidan facendoli incolpare ai russi, mentre è vero il contrario, può aver anche aver pensato a Nemtsov, ad una fine tanto eclatante e stupida.
Putin resiste, il rublo migliora, trova alleanze con gli oppositori europei, Le Pen in primis e anche Salvini, che con la manifestazione del 28 febbraio, ieri, ha dato un netto segnale al piccolo vip di Pontassieve.
Ecco la necessità di uno screditamento forte, di cui vedremo nei prossimi giorni, le prime conseguenze, come noi sappiamo benissimo con l'innalzamento dello spread con il bund che ci ha regalato tre governi del compasso e non più un Berlusconi che, senza lo scudo di Tremonti, studente dell'aspen institute, nulla ha più potuto.
Nel silenzio della notte della grande mela il lucis trust se la ride, ma questa è un'altra storia.
Nulla è come sembra, mai