LA DOCCIA DI NATALE
Febbre
o non più febbre, anche i pessimi elementi prendono l'influenza, non ha fermato
la puntata natalizia di questo blog, prima che la festività venga abolita. Non
vogliamo mica offendere Mustafa che si ingozza di kebab e beve birra al pub
"il chador è poco".
Ma
noi, instancabili cazzeggiatori ancorchè non crebibili, rimaniamo nell'alveo
dei biechi tradizionalisti, e continuiamo a festaggiare un indifeso bambino
nato in una grotta che ti guarda e non profferisce parola, ma un paio di idee
te le propone.
Che
il nostro sistema di vita sia da modulare è indubbio, che sia da travolgere e
rendere equo, nel senso che la povertà sia diffusa fra tutti, che scabbia e tbc
sia una condivisione contaminante secondo i dettami congolesi, a questo
obbiettiamo, anche a Natale.
La
vita è già incasinata di suo, e aggiungere ai vari problemi anche quale furto
solidale possa compiere Ahmed è francamente troppo. Già vedo sorgere nuovi
slogan kalergiani per le prossime elezioni "Più rame per tutti",
"Condividere il neonato è amore", in modo che i rom si sentano
partecipi del destino di nazione come se fosse una roulotte.
Progetti,
nuova veste grafica e nuova struttura, cercando di trovare il tempo fra un
qualunquismo ed un altro, e un profluvio di notizie, tanto fare peggio dei
media è praticamente impossibile.
Un
augurio di un Santo Natale sereno e gioioso, all'insegna del il panettone è mio
e me lo godo tutto, prima che gli acquisti del panettone entrino nel paniere
del redditometro, ovviamente.