IL POLLO ARROSTO
Abbiamo anche noi la ricetta per salvarci, la sostanza taumaturgica per uscire dall’impasse, per scordare SB e tutte le sue malefatte, il terzo polo. Dopo il Polo Nord e il Polo Sud, abbiamo il Polo Salcazzo, però democratico. Nel gonfalone avremo senz’altro dei dentoni acuminati al bacio perugina.
SB che combatte per non lasciare in maniera invereconda la scena politica, ritorna al solito punto dove era arrivato già con gli Dei, non mi fate nulla ma io me ne vado, magari con un cadeau finale in salsa renana.
Purtroppo le cose sono cambiate, gli ultimi attacchi non arrivano dal consesso olimpico, ma dai cialtroni nostrani, preoccupati di perdere poltrone e potere con una tornata elettorale dove, i coltelli, si bagneranno con le emazie di San Bartolomeo.
Giuda minor, Casini-Caltagirone, Rutelli (roba da non credersi) e, Er piadina (Bersani), se lascia il vuoto sgrammaticato, saranno il termidoro sedicente che vorrebbe portare l’Italia nella tomba.
Tasse straordinarie, indagini con delazioni incorporate alla Visco, Patrimoniali subjudice con il placet delle toghe sono già sulla carta, per una ripresa della caduta nel baratro e, come monito, per il blocco sociale che non vuole votare a sinistra ma per il centro-destra o supposto tale.
La super tosata punitiva è lì nei fatti, non giustificata dalla cura Tremonti che, in ogni caso, considerati anche i vincoli europei, aveva tenuto la barca in pari, senza svendere il paese e le sue ricchezze.
I nostri ineffabili cialtroni devono sistemarsi prima che le votazioni sanciscano il distacco totale dalla gente normale, soprattutto al nord dove, la LEGA, volerà ad altezze bulgare, più per disperazione che per altre congetture parallele dorotee, ma volerà oltre il 70%, una specie di limes adriano.
Ecco spiegato il loro affanno e la loro corsa, la loro ricerca per un Governissimo o un governo tecnico che ha sempre portato disastri e depauperato il patrimonio nazionale. Ormai LCDM è lì pronto ad immolarsi per noi con il suo nulla come carisma, lui nega ma i fatti e i contatti lo smentiscono. LCDM e Giuda minor con la dentona come Richelieu al fianco, sono pronti all’approdo con la storia, mentre Bocchino e Granata forniscono il supporto tattico con Bersani pronto a dare una mano guardandosi le spalle dal fuoco amico.
Casini è pronto a servire quello che gli daranno da portare, cosa che ha già imparato con Forlani nei tempi giovanili, mentre Rutelli porta in dono la moglie, vero cervello della famiglia, già molto amica del Baffino nazionale, l’uomo del bingo bresciano.
Cosa diranno gli Dei? Si muovono per linee orizzontali, ma sono indaffarati a sistemare alcuni affarucci, per esempio Finmeccanica, un nome a caso, che è già un bel segnale.
Per adesso, i grandi strateghi continuano a sottovalutare la Lega e la rabbia settentrionale che convoglia, facendo un enorme errore, mossa che non trova d’accordo la trimurti che conta, GS in primis.
Giulio ha già un accordo di massima con loro, portando come pegno il regno del Nord, un dono pesante duraturo e ricco, senza svendere i nostri gioielli, come fatto già sul Britannia nel 1992.
Resta da definire SB e la sua exit strategy, visto che conta su amicizie non convenzionali non proprio amiche degli Dei e, le sue mosse, sono l’unica incognita di una vicenda ormai scritta da tempo.
Staremo a vedere il susseguirsi dei fatti, con al sicurezza che il nuovo rassemblement, assomiglia più ad un pollo arrosto che ad un consesso futuribile.
Italo Muti
SB che combatte per non lasciare in maniera invereconda la scena politica, ritorna al solito punto dove era arrivato già con gli Dei, non mi fate nulla ma io me ne vado, magari con un cadeau finale in salsa renana.
Purtroppo le cose sono cambiate, gli ultimi attacchi non arrivano dal consesso olimpico, ma dai cialtroni nostrani, preoccupati di perdere poltrone e potere con una tornata elettorale dove, i coltelli, si bagneranno con le emazie di San Bartolomeo.
Giuda minor, Casini-Caltagirone, Rutelli (roba da non credersi) e, Er piadina (Bersani), se lascia il vuoto sgrammaticato, saranno il termidoro sedicente che vorrebbe portare l’Italia nella tomba.
Tasse straordinarie, indagini con delazioni incorporate alla Visco, Patrimoniali subjudice con il placet delle toghe sono già sulla carta, per una ripresa della caduta nel baratro e, come monito, per il blocco sociale che non vuole votare a sinistra ma per il centro-destra o supposto tale.
La super tosata punitiva è lì nei fatti, non giustificata dalla cura Tremonti che, in ogni caso, considerati anche i vincoli europei, aveva tenuto la barca in pari, senza svendere il paese e le sue ricchezze.
I nostri ineffabili cialtroni devono sistemarsi prima che le votazioni sanciscano il distacco totale dalla gente normale, soprattutto al nord dove, la LEGA, volerà ad altezze bulgare, più per disperazione che per altre congetture parallele dorotee, ma volerà oltre il 70%, una specie di limes adriano.
Ecco spiegato il loro affanno e la loro corsa, la loro ricerca per un Governissimo o un governo tecnico che ha sempre portato disastri e depauperato il patrimonio nazionale. Ormai LCDM è lì pronto ad immolarsi per noi con il suo nulla come carisma, lui nega ma i fatti e i contatti lo smentiscono. LCDM e Giuda minor con la dentona come Richelieu al fianco, sono pronti all’approdo con la storia, mentre Bocchino e Granata forniscono il supporto tattico con Bersani pronto a dare una mano guardandosi le spalle dal fuoco amico.
Casini è pronto a servire quello che gli daranno da portare, cosa che ha già imparato con Forlani nei tempi giovanili, mentre Rutelli porta in dono la moglie, vero cervello della famiglia, già molto amica del Baffino nazionale, l’uomo del bingo bresciano.
Cosa diranno gli Dei? Si muovono per linee orizzontali, ma sono indaffarati a sistemare alcuni affarucci, per esempio Finmeccanica, un nome a caso, che è già un bel segnale.
Per adesso, i grandi strateghi continuano a sottovalutare la Lega e la rabbia settentrionale che convoglia, facendo un enorme errore, mossa che non trova d’accordo la trimurti che conta, GS in primis.
Giulio ha già un accordo di massima con loro, portando come pegno il regno del Nord, un dono pesante duraturo e ricco, senza svendere i nostri gioielli, come fatto già sul Britannia nel 1992.
Resta da definire SB e la sua exit strategy, visto che conta su amicizie non convenzionali non proprio amiche degli Dei e, le sue mosse, sono l’unica incognita di una vicenda ormai scritta da tempo.
Staremo a vedere il susseguirsi dei fatti, con al sicurezza che il nuovo rassemblement, assomiglia più ad un pollo arrosto che ad un consesso futuribile.
Italo Muti