L'OMBRELLO INGLESE
1) Scusatemi per la prolungata assenza, ma non sono stato bene fisicamente, ho dovuto seguire anche un piccolo periodo di riposo forzato. Ho sfruttato il tempo a disposizione per ottimizzare alcuni particolari del portafoglio dei miei clienti e del mio personale, senza essere il mitico Warren, senza trascurare la lettura di alcuni ottimi libri, un'abitudine che ti migliora sempre.
2)Parlavamo delle tendenze finanziarie e delle eventuali correzioni di rotta, delle previsioni fatte a fine 2006 e del divenire delle stesse, quando basta un Greenspan in completo disimpegno per aiutare la speculazione al ribasso con una frase poi smentita in parte.
Il fatto di non essere più il numero uno della Fed aiuta molto, anche a buttar giù qualche opzione put o qualche derivato che punta sulla discesa di un indice, prima di esternare il proprio pensiero.
3)Il domino si è poi spostato a Shangai e a tutto il Pacifico come una febbre, per passare a tutto il mondo in un'ottica globalizzata. Certo aver alleggerito durante gli ultimi 18 mesi gli utili conseguiti su fondi e titoli non ha spostato tanto nei portafogli suggeriti da questo blog, anzi, è stato un'ottima occasione per comprare soprattutto nei mercati emergenti.
4)Nei mercati emergenti ci dovrà essere anche un turnover delle posizioni, sovrappesare il Latin America, Brasile e Messico in primis, sottopesare India e Middle East, neutro su Emerging Europe. Nei restanti comparti Asiatici, meglio Singapore e Australia su tutto il resto, tenere la Cina.
5)Anno buono per l'Europa, meglio value e sottopesare le Small Cap, lontani dagli Usa, a parte qualche posizione di nicchia. Altra cosa da fare è decorrelare, quindi comparti Properties, Mining, Gold. Posizioni che hanno un'interessante correlazione con gli indici borsistici di 0,25, sempre pronti a intervenire nei momenti di vuoto, caratteristica dell'anno.
6)Tenere, quindi, risorse sui conti correnti per calare come falchi al momento buono. Attivi e tonici, anno per un possibile rendimento a due cifre con segno +, la differenza la farete voi, i più svegli, il resto sono chiacchere da bar.
7)Titoli da tener d'occhio i petroliferi, Saipem e Tenaris, Bulgari, Fiat a seconda del prezzo d'entrata ma solo sul breve. Scatti brevi e veloci e ripetuti, poi è sempre una questioni di scelte, per perdere la propria nomea basta pochissimo, un pò come Moratti.
8)Una vita spesa nell'icona dell'uomo british style e poi basta un ombrello aperto davanti a tutti e si chiude un'era, proprio nel momento della vittoria più bella. Evidentemente saper perdere non implica automaticamente saper vincere.
Il tutto mentre l'altro presidente milanese, dopo lunghi momenti di basso livello è in gran spolvero e in gran risalita, anche se i suoi attimi di trasalimento li avuti anche lui.
9)Come quando, due\tre settimane or sono, gli hanno riferito le parole di Moratti sul Milan, squadra piccola, poco competitiva e anche sporca. La rabbia, nonostante il ristorante dove stava mangiando con la solita corte, è arrivata a livelli di guardia, fino alla frase "Mi compro tutto il Barcellona".
Nel gergo Berlusconiano significa forte campagna acquisti anche con interventi personali nella conduzione delle trattative.
10)Tornando in aereo da Roma insieme ad altissimo dirigente di un noto istituto bancario, abbiamo notato che viaggiavano insieme Di Pietro, Tremonti, la Santanchè e qualche altro ulivista sparso. Risate e gran pacche sulle spalle e una riflessione finale: Aveva ragione Lui?
Italo Muti
2)Parlavamo delle tendenze finanziarie e delle eventuali correzioni di rotta, delle previsioni fatte a fine 2006 e del divenire delle stesse, quando basta un Greenspan in completo disimpegno per aiutare la speculazione al ribasso con una frase poi smentita in parte.
Il fatto di non essere più il numero uno della Fed aiuta molto, anche a buttar giù qualche opzione put o qualche derivato che punta sulla discesa di un indice, prima di esternare il proprio pensiero.
3)Il domino si è poi spostato a Shangai e a tutto il Pacifico come una febbre, per passare a tutto il mondo in un'ottica globalizzata. Certo aver alleggerito durante gli ultimi 18 mesi gli utili conseguiti su fondi e titoli non ha spostato tanto nei portafogli suggeriti da questo blog, anzi, è stato un'ottima occasione per comprare soprattutto nei mercati emergenti.
4)Nei mercati emergenti ci dovrà essere anche un turnover delle posizioni, sovrappesare il Latin America, Brasile e Messico in primis, sottopesare India e Middle East, neutro su Emerging Europe. Nei restanti comparti Asiatici, meglio Singapore e Australia su tutto il resto, tenere la Cina.
5)Anno buono per l'Europa, meglio value e sottopesare le Small Cap, lontani dagli Usa, a parte qualche posizione di nicchia. Altra cosa da fare è decorrelare, quindi comparti Properties, Mining, Gold. Posizioni che hanno un'interessante correlazione con gli indici borsistici di 0,25, sempre pronti a intervenire nei momenti di vuoto, caratteristica dell'anno.
6)Tenere, quindi, risorse sui conti correnti per calare come falchi al momento buono. Attivi e tonici, anno per un possibile rendimento a due cifre con segno +, la differenza la farete voi, i più svegli, il resto sono chiacchere da bar.
7)Titoli da tener d'occhio i petroliferi, Saipem e Tenaris, Bulgari, Fiat a seconda del prezzo d'entrata ma solo sul breve. Scatti brevi e veloci e ripetuti, poi è sempre una questioni di scelte, per perdere la propria nomea basta pochissimo, un pò come Moratti.
8)Una vita spesa nell'icona dell'uomo british style e poi basta un ombrello aperto davanti a tutti e si chiude un'era, proprio nel momento della vittoria più bella. Evidentemente saper perdere non implica automaticamente saper vincere.
Il tutto mentre l'altro presidente milanese, dopo lunghi momenti di basso livello è in gran spolvero e in gran risalita, anche se i suoi attimi di trasalimento li avuti anche lui.
9)Come quando, due\tre settimane or sono, gli hanno riferito le parole di Moratti sul Milan, squadra piccola, poco competitiva e anche sporca. La rabbia, nonostante il ristorante dove stava mangiando con la solita corte, è arrivata a livelli di guardia, fino alla frase "Mi compro tutto il Barcellona".
Nel gergo Berlusconiano significa forte campagna acquisti anche con interventi personali nella conduzione delle trattative.
10)Tornando in aereo da Roma insieme ad altissimo dirigente di un noto istituto bancario, abbiamo notato che viaggiavano insieme Di Pietro, Tremonti, la Santanchè e qualche altro ulivista sparso. Risate e gran pacche sulle spalle e una riflessione finale: Aveva ragione Lui?
Italo Muti