domenica, gennaio 23, 2011

RUBY TUESDAY

E alla fine venne la sera, il buio si avvicinò repentino, senza mezzi termini, ci agguantò tutti con il suo abbraccio mortale..la procura di Milano aveva staccato la luce.

Una lotta infinita che dura dal 1994, 27 marzo per la precisione, senza esclusione di colpi bassi.
Questa volta però i mandanti non vanno cercati oltre oceano, ma dalle scelte degli Dei deriva questa guerriglia infame. Una questione tutta interna, con il fine della presa del potere per poterlo mantenere a lungo.

Il crepuscolo di SB è acclarato, non dovrebbe fare un’altra legislatura, e allora perché accanirsi in questa maniera contro di lui?

Gli Dei, come già detto più volte, avevano scelto di dare una chance al trio Bersani-Fini-Casini, poi hanno fatto marcia indietro. Il trio era Troppo stupido e affamato per poter gestire dietro le quinte un governo fantoccio?

(Bersani è il segretario del PD, l’incompiuta più riuscita della storia politica italiana, il fallimento totale della vecchia sinistra, ormai allo sbando su ogni fronte.
Casini è l’uomo che trova spiegazione solo nella lotta a qualsiasi forma di federalismo da parte dei grandi gruppi imprenditoriali italiani.
Fini è la personificazione dell’otto settembre, il degno figlio di Badoglio, fin dall’inizio ha fatto intravedere le sue eccellenze nell’arte del tradimento e delle parole senza significato.)

Alla fine il consesso olimpico decise di tenersi SB che, continuava ad essere il meno peggio con cui trattare per alcune spartizioni e nomine, visto che l’accesso alla cassa italiana era sbarrata da Giulio.

I proprietari del Governo Americano e della Fed, miravano infatti anche alla Bce, per riuscire a muovere le leve finanziarie e di controllo sulle due sponde dell’Atlantico e, in tal modo, prendere tempo per sanare e curare le profonde ferite nella loro struttura e nel loro patrimonio.

Il virgulto Draghi sarebbe stato indicato dal presidente del Consiglio Italiano, come candidato italiano per Francoforte, rompendo l’asse sassone-francofono. Mario Draghi, infatti, non è andato sul soglio di Unicredit, molto vicina a SB, ma è restato a Bankitalia, pronto a qualsiasi evenienza. Il suo marchio Goldman è sintomo di sicurezza e pervicacia, fin dai tempi della frequentazione del Panfilo, come giovane direttore del Tesoro, fiducia sempre ben riposta.

SB, sempre lì con il suo tarlo della prigione, aveva accettato, obtorto collo, la situazione che ledeva la sua indipendenza e il suo incontro con la storia, andando incontro con le sue manchevolezze ad un destino più ingrato di quanto si aspettasse.

Il comitato d’affari sinistra unita, infatti, per nulla convinto della bontà olimpica, si è messo di traverso e, riprese le alleanze solite, PdM e sedicenti giornalisti e telegiornalisti, ha sferrato l’attacco rimasto silente per tanto tempo, nonostante i cantieri lavorassero alacremente per trovare qualsiasi cosa.

Ruby o non Ruby, Minetti e le sue consorelle, personaggi in cerca di un letto piuttosto che di un autore, sono diventate il j’accuse che vuol portare SB alle dimissioni.

Questa fretta e questa pressione spasmodica, non sono solo dirette al vecchietto di Arcore, ma anche al suo successore, Giulio Tremonti, già indicato dagli Dei, in due riunioni, una del gruppo Billderberg e una della Trilateral.

La posizione italiana in Europa è ancora fondamentale per gli equilibri di geopolitica, gas ed energia comprese. Germania e Russia contro Inghilterra e Francia, senza perdere di vista la penetrazione muslim in Europa, lanciata dal China blow.

L’uscita di SB, specie se traumatica, infatti, compatterà il versante destro o pseudo destro, con una Lega dilagante al nord dove la rabbia verso il centralismo rosso e verso alcuni poteri forti che, avversano in maniera feroce il federalismo, specialmente fiscale, esploderà con percentuali bulgare nelle urne. Meglio trattare con chi possiede veramente le chiavi di una Baviera Italiana , invece che discutere all’infinito con i fautori della solidarietà pelosa all’italiana in salsa arcobaleno con i soldi a Vaduz.

Il comitato d’affari red cash, ha accelerato allora l’attacco, travalicando ogni limite e ogni decenza, con tutti i suoi poveri attori di basso lignaggio, convinti di essere l’anello decisivo, mentre sono solo pedine di color marrone.

Il resto è cosa nota, di poco interesse, fumo negli occhi per nascondere le vere mosse che non verranno mai scritte o notate dai giornali morti che affollano le italiche edicole.

Junio Valerio Borghese, Nino Buttazzoni, Eugenio Volk, Italo Balbo, Teseo Tesei, tornate giù, ci sono alcune cosette da sistemare e da ripristinare alcune priorità….persino nazionali.

Ah, ci sono alcune persone da avviare al lavoro agricolo, visto che scrivono e pensano con i piedi, ed altre da spazzare proprio in senso letterale. Potreste tornare in questo indegno paese e darci una mano in questo momento delicato?

Grazie

Italo Muti