sabato, marzo 03, 2018

MA PAMELA ERA ANTIFASCISTA?

Domani si va a votare, elezioni politiche o qualcosa di più?
Sicuramente un giudizio sui governi di centro sinistra con matrice compassata vista l'ingerenza di Napolitano che tanto ha influito nelle scelte degli ultimi anni, Letta jr.,  Renzi e poi Gentiloni, senza scordare il carissimo compasso trenta e loden.
La scena sii è decisamente avvelenata, e quello che viviamo adesso, è figlio di  quanto avvenuto negli ultimi anni, dalle politiche avventate di accoglienza, che potremmo chiamare resa assoluta,  a quelle economiche, che hanno depauperato il tessuto industriale nostrano, senza portare una ricchezza globale diffusa alla popolazione.
Chi si ricorda dei tanti italiani che si sono suicidati, imprenditori e disoccupati da quando sono in carica i governi dei più migliori?
Nessuno, solo le famiglie interessate, per il resto silenzio assoluto., un po' come i terremotati, scomparsi del tutto dal video con l'arrivo della neve..eh pareva brutto senza par condicio.
Gli ultimi fatti poi hanno gettato benzina sopra una pira già pronta all'uso da tempo, si va al voto, infatti, con negli occhi lo spettacolo che definire indegno è poco. Pamela Mastropietro uccisa e squartata da quattro nigeriani  e poi trasportata in due trolley. Nessuna morte per overdose come è stato ipotizzato all'inizio, visto i suoi problemi con la droga, solo coltellate, magari dopo una sana violenza carnale.
Gli spari contro dei cd migranti ad opera di Luca Traini hanno poi scatenato una sinistra rimasta silente per gli sviluppi dei fatti di Macerata, con marce forzate di antifascismo, come se la colpa fosse alla fine di Pamela.
Questo si lega poi con l'ascesa di Casapound sulla scena politica, che tanto ha infastidito tutto l'apparato istituzionale e non, e quindo ha scatenato versioni della costituzione mai scritte e mai pensate, con assurdità storiche come l'Italia  liberata dai comunisti nel 1945.
Anche  la ricomparsa di Emma Bonino nella scena politica ha il suo perché, seppur comico, nel nome scelto, +Europa, dove il suo abbraccio con Soros spiega molte cose della sua inspiegabile ascesa.
Si va al voto con incertezza sul possibile governo, in quanto il movimento 5 stelle, vicino al 30%, si presenta da solo, senza coalizione, però con esempi eclatanti di governo delle città come Roma e Torino, e molta spinta l'ha persa e, la sua vocazione ad essere teleguidati, è lì ancora da valutare. 
Se l'establishment ha rivalutato il Berlusca come barriera ai populismi, allora la paura del vento di Visegrad è veramente molta, e contrastarlo con imu, patrimoniale, aumento dell'iva, dà idea della pochezza di chi le invoca, come se Flat Tax fosse una bestemmia.