sabato, maggio 19, 2012

SANGUE ITALIANO, SANGUE INNOCENTE

Che dire, che fare dopo la bomba di oggi, l'indignazione che poi non sfocia in azione rimane sterile, come il pensiero senza soggetto e predicato verbale.
Una bomba che di mafia non ha nulla, nè come motivazioni, nè come territorialità, visto che siamo dove comanda la sacra corona unita. 
Delle bombe se n'era persa traccia, siamo ad un passo dalla verità  sulla bomba di Bologna, dopo 30 anni, ed adesso, eccone un'altra che non ha significato se non per il momento in cui viviamo ed il significato che le vogliono affibbiare.
Il Ministro dell'interno, prima non poteva andare subito a Brindisi per impegni già presi, poi viste le giuste reazioni ad una gaffe miserrima, ha cambiato idea ed ha mosso il lento sedere anche se non c'erano denaro e potere di mezzo, ma solo il sangue di alcune ragazzine ed i loro corpi stritolati.
La bomba cade in mezzo ad un momento delicato, lo schiaffo greco alla Merkel, il G8, la tensione sui mercati, le voci sulla tenuta sull'Euro che nessuno vuol fare cadere ma che porta ampi spazi per la bad speculation, il fondo salva stati che incombe, Hollande finto vento di libertà che non cambierà gli assetti europei, la rabbia della gente italica che non gradisce la ricetta only taxes massonica che salva culo e faccia alla classe politica ed imprenditoriale (finta) del bel paese, il fondo salva stati che azzera le sovranità nazionali.
Se la malavita non è colpevole, allora è una distrazione di massa per i motivi sovra esposti, per aggirare la libertà della gente, per far digerire poteri speciali, per far percepire un nemico invisibile ma differente da quello vero che muove i fili.
Le parole poi sono insopportabili talmente false, ipocrite e insensibili alla tragedia avvenuta, alle vite spezzate, alla famiglie dilaniate dal dolore.
Finisco qui questo mio scritto spot, dettato dall'esigenza di scrivere per il rispetto delle vite spezzate e del sangue italiano versato per motivazioni che non potranno mai essere accettate, capite o digerite.
Italo Muti