martedì, marzo 15, 2011

L'ALZO DEMOCRATICO

150, la gallina canta? no, unità d'Italia, festa ritenuta necessaria adesso ma fino a questo momento sconosciuta.

Da quando esiste la Lega Nord, la sinistra ha scoperto il significato della parola Patria, dove ha sempre sputato con alterigia, ritenendola prettamente fascista.

Quando poi la Lega ha incominciato a prendere voti pesantissimi al nord e ad spandersi al centro Italia, allora la riscoperta dell'intangibilità dell'Italia è diventato un dovere (mi rifiuto di dire must).

Non chiedetemi della destra, non pervenuta.

Adesso è un fluorilegio di Patria e patriottismo, quando invece il risorgimento è intriso anche di massoneria, Garibaldi e Mazzini in primis, di egemonia piemontese e di grandi gesti eroici finiti nel sangue.

Ma una classe politica che non difende i propri confini dall'invasione, che razza di classe politica è se non mediocre, debole e senza futuro?
La Francia, patria del simpatico Juin e dei goumiers che misero a ferro e fuoco la ciociaria all'insegna dello stupro solidale, ha già rinforzato i confini con l'Italia per impedire il passaggio dei migranti, termine moderno e schifosamente terzomondista.
La nostra storia è maledettamente complessa, dove manca lo spirito nazionale e la coscienza comune, dove i mille interessi comunali sono ancora vivi e intonsi, dove la verità storica viene sempre taciuta per infondere una realtà parallela, sempre comoda per scopi politici della miserabile classe dirigente italiana.

Più che partiti politici abbiamo lobby, più o meno estese, agli ordini di entità estere forti che condizionano pesantemente la nostra vita, ma si rivendica l'autonomia. Quale?

E la storia appena passata? Se ancora non riusciamo a dire chi ha ucciso Falcone e Borsellino, se non affibbiando la colpa alla mafia, mero esecutore fisico di disegni altrui, figuriamoci un'analisi storica degna di tal nome del periodo 1943-47 dove la ferocia toccò punte elevate.

Questo disgraziato paese toccò il vertice nel 1936, il 9 maggio, con la fondazione dell'Impero, nel momento del massimo consenso mussoliniano. Dichiarazione che ha quel senso provinciale che ci ha sempre contraddistinto, ma momento importante per la nostra storia.

Adesso invece avremo Maroni, D'Alema, Casini, Di Pietro, Cicchitto che sventoleranno un tricolore in salsa minore.

Qualcosa sventolerò anch'io, magari la bandiera del libero stato di Fiume, dove il sapore dell'Italia è profondo e vero.
150 la gallina canta? No, è senza voce e non sta molto bene.