domenica, maggio 23, 2010

IN GOLDMAN WE TRUST


Si può affermare che il potere economico, vero motore del mondo, difficilmente viene condiviso? Certamente, ciò vale nelle democrazie occidentali, nei potentati islamici e nelle dittature comuniste. Il fatto che ci possano essere delle elezioni politiche, non è affatto una condivisione delle scelte, ma uno schermo dove la gente crede di poter scegliere.

Nelle dittature comuniste e nei regimi islamici, ciò non viene mai preso in considerazione avendo come punto essenziale, l’annullamento dell’essere umano, specialmente nelle sue esemplificazioni più deboli ed esposte.

Il discorso diventa più interessante per il mondo occidentale, mondo sempre difeso su questi schermi, mondo da modificare in alcune sue strutture. Senza tirare in ballo Huxley, Darhendorf, Giovanni Volpe, etc., il controllo del potere economico ha sempre incentrato le politiche occidentali, senza cercare di modificarne l’intrinseca essenza.

Il fatto che il capitalismo nella sua estrinsecazione maggiore, il sistema borsistico internazionale, abbia diffuso del benessere, non riesce a scalfire la sua struttura centrale.

Si cerca di far credere che il mercato è libero, come lo sono le democrazie, ma le oligarchie dominanti sono sempre all’erta, senza condividere mai, illudendo molti con la creazione del falso mito di un sincretismo finanziario, mai nato per la verità.

Come coniugare tale falso mito con il mantenimento del parco buoi, sempre pronto a digerire ogni schifezza proposta e senza protezione alle mosse dei regnanti, quelli veri, quelli che, talvolta ospiti di Panfili, muovono le pedine in maniera sapiente?

Ripensando agli ultimi fatti che hanno movimentato la borsa, non è stato difficile ricordare che Buffet possiede il 20% di Moody’s, che è socio di Goldman Sachs e che, quest’ultima, riedizione vera dell’Olimpo, si era occupata del collocamento dei titoli greci nel mercato finanziario.

La stessa GS, è stata poi multata per frode e false comunicazioni a New York per 1 miliardo di $, avendo già fatto però, 3 miliardi di $ di utile nel primo trimestre. La tempesta greca è stata solo l’antipasto per la controffensiva lanciata da GS che, con ottimi risultati sta tenendo tutti sotto scacco. Certo se la nostra mossa è quella della Merckel, che ha affossato di nuovo i mercati che vivono di voci e di attese, abbiamo fatto la figura dei dilettanti e seppellito, se mai non si fosse capito, la collegialità dell’Unione Europea.

La stessa GS ha piazzato suoi uomini nell’Amministrazione Usa, quella della svolta di Mr. Niceguy, leggere per credere:

William C. Dudley-Presidente della Federal Reserve Bank of New York; partner e managing director GS;Gary Gensler- Presidente della Commodity Futures Trading Commission; 18 anni c/o GS; Mark Patterson- chief of staff di Tim Geithner (il ministro del tesoro di Obama) ex Goldman lobbyist; Philip Murphy- ambasciatore in Germania ex Goldman executive; Diana Farrell- vice-direttrice del National Economic Council ex- Goldman; Emil Michael, White House fellow; ex investment banker con Goldman.
(fonte Canada Rex Company)

Quelli piazzati in Europa completano la costruzione piramidale, basterebbe ricordare il tanto osannato Mario Draghi, uomo GS e Direttore Generale del Tesoro all’epoca della sosta del Panfilo al largo di Civitavecchia. Lui c’era, com’erano gli aperitivi Mario?
Come cantava Vasco, liberi liberi….?