sabato, giugno 11, 2011

IL VUOTO E L'OBLIO


Con questo post, comincio a fare una cosa che mi sfruculiava nella mente da tempo, ma che avevo lasciato nel caotico cantiere mentale che sforna nuove idee in numero troppo elevato. Soggiunto dalla contezza della limitatezza del tempo concesso, ho tagliato sui tempi di attesa ed apro una nuova rubrica.
Recensisco libri che difficilmente saranno sospinti dalle case editrici o dai mammasantissima delle case editrici, i libri del sottobosco. 

L'abbrivio spetta ad un libro fotografico sulla memoria, sulla nostra memoria, sul nostro percorso come popolo e come nazione, su alcuni aspetti del nostro periodo conosciuto come era fascista. Adesso che viviamo nell'era grigia dove tutto è mischiato, confuso, vagamente sporco, questo libro ci riporta ad un momento in cui pensammo, facemmo e, talvolta, facemmo bene.

Il libro non è una agiografia del ventennio, ma una testimonianza fotografica originale e di eccellente fattura che riguarda le colonie marine  del littorio della Versilia. Il titolo preciso è : " Le colonie marine del Littorio sulla costa Apuo-Versiliese".

Il fulcro sono le foto, sia dell'epoca che moderne, che parlano, odorano, strillano, sono un'introspezione amara del nostro viaggio, del nostro percorso come stato, del nostro sprofondare nella cialtroneria che è diventato sistema. 

Gli scarni testi sono precisi, tecnici il giusto e, principalmente, storicamente esatti e non inclini al tifo da curva sud. 

Il progetto sottostante alle colonie mirava anche al completamenteo ideologico dei ragazzi e delle ragazze che andavano in colonia, ma c'era anche l'aspetto di riscatto sociale di un popolo povero che si alzava nel teatro europeo, con il vento futurista che spirava alle spalle, un momento forse irripetibile.  Molti ragazzi scoprirono le  docce, il dentrificio e altre cose per loro impensabili, altri invece trovarono la salvezza perchè malati di tbc e guarirono in colonie speciali, quella di Rovegno, per esempio.

E' un libro che porta in superficie un momento della nostra storia, poco studiato in maniera prettamente storica, ma solo in maniera preconcetta, un momento dove c'era un progetto vero di nazione che si estrinsecava in atti concreti a favore della gente e non dei sudditi. 

I 100 giorni in cui fu costruita la torre Fiat a Marina di Massa determinano il nostro fallimento, il nostro regredire in una realtà colma di vuoto pneumatico, dove la parola data non conta nulla, tanto ci sono gli avvocati.

L'era del consenso risalta dalle foto e dalle facce fotografate, sembrano urlare ci crediamo, siamo fieri di essere italiani, un lusso che abbiamo perso da tempo, forse persino il diritto di pensarlo.

Un libro bello, che mi è piaciuto, un  libro che parla dei posti dove ho vissuto da bambino, un libro che rievoca i miei genitori morti con il suo richiamo ad un passato vero, pulsante, vitale, un libro che vale la pena comprare per sentirsi meno soli, meno inadeguati, un libro che va a colmare un vuoto nel nostro DNA.

Per chi volesse comprarlo o sapere dove poterlo acquistare, basta mandare una mail all'editore per ricevere informazioni: sarasota@hotmail.it Oppure, si può mandare una mail anche all'autore: architettopaolocamaiora@gmail.com, anche per uno scambio di pareri. Per quelli che abitano a Milano, il libro è in vendita alla Libreria Militare e alla Ritter.

Il sottoscritto non ci guadagna nulla da questo post, se non l'onore di aver recensito il libro e tanto basta, visto che due copie le ho già comprate. L'onore non è una parola di cinque lettere, E' TUTTO.

Italo Muti