sabato, ottobre 08, 2016

CIAMPI? UN GRAN MAESTRO

E' passato del tempo, è passata l'estate, non è passata la fatica ma i fatti corrono, come il complotto, e un minimo di presenza va mantenuta, giusto per andare a contraddire con i fatti i cultori dell'agiografia a tutti costi, senza un minimo controllo su quello che è stato.
E' morto Carlo Azeglio Ciampi a 96 anni non ancora compiuti, e qualche parola magari bisognerebbe dirla, giusto per eliminare quella aurea di gran brava persona che i fatti contraddicono in maniera sostanziale.
Carlo Azeglio aveva la laurea in lettere alla normale di Pisa e poi una in giurisprudenza. E quella in Economia e Commercio si chiederebbe un becero qualunquista?
Honoris causa dalla università di Pavia nel 1991, un po' tardi rispetto agli incarichi. Nel 1960 fu chiamato all'ammisnistrazione centrale, nel '73, diventò Segretario Generale, poi Vice DG nel '76 e DG nel '78. Nel 1979 fu nominato governatore e presidente UIC. Diventò Governatore dopo Baffi, autorevole e competente economista che aveva sviluppato il ruolo di vigilanza effettiva dell'istituto, ma atterrato con Sarcinelli da un'inchiesta dei magistrati Alibrandi-Infelisi, ritenuti vicini alla famiglia Caltagirone esposti a loro volta con l'Italcasse. 
Oltre ad essere un brava persona e non avere la laurea in Economia, quali altri meriti?
Nel 1992 era sul Panfilo Britannia, come tanti altri, come ribadito più volte in netto anticipo rispetto alla vulgata di cui molti si ammantano adesso, e il conflitto si appalesò teso e foriero di un domani nebuloso verso gli interessi della Nazione. 
Da una parte Amato, Ciampi e Draghi, dall'altro il solo Tremonti che si opponeva in maniera secca contro il piano di svendita. 
La moglie di Costamagna volle appoggiare l'entrata di Prodi nell'agone politico, con la promessa che poi il marito salisse in Goldman Sachs, come poi successe.
Gente che poi ha segnato il nostro destino, pur con l'ostacolo improvviso di Silvio, osteggiato anche perchè appartenente alla cordata perdente dei Kennedy.
L'altro punto dolens furono i cambi, dove non ci capiva nulla e dove fece disastri ripetutamente. Nel 1981, dopo una serie di lettere e telefonate fra via XX settembre e via Nazionale, si decise di varare la separazione funzionale fra le due istituzioni: la BdI non sarebbe più stata obbligata a comprare i titoli di stato invenduti alle aste indette dal tesoro. smettendo così di calmierare i tassi, cosa poi estesa a tutti dalla BCE, e da tutti maledetta, tranne che dai tdeschi.
Grazie ad Andreatta e Ciampi, si riuscì in un paio di anni a far crescere la spesa per interessi sul debito all'equivalente di 40 miliardi di euro con l'avvio della spirale del debito pubblico. Nell'estate del 1992, anno fatidico, quando la speculazione del democratico Soros attaccò violentemente la lira, difese la moneta disperatamente ma altrettanto inutilmente, visto che a settembre l'Italia fu costretta comunque a svalutare, uscendo dallo Sme insieme all'Inghilterra. Antonio Fazio, successore di Ciampi, prima di passare da Lodi con ardore, quantificò in 48 miliardi di dollari le risorse bruciate nel tentativo di difendere un cambio non difendibile da Carlo Azeglio.
Altro capolavoro fu l'entrata nell'euro, di cui era un fedele assertore, nel senso che c'era Fides.
Ministro del tesoro nel governo Prodi, non seguì il consiglio di un signore tedesco che gli suggerì di non entrare nell'euro, che ci avrebbe distrutto e di seguire l'esempio di Londra.
Fu invece accettato i cambio capestro, anche perchè la Francia si oppose al cambio proposto di 1990 lire, minacciando la sua non entrata. La Germania allora acconsentì al cambio a 1936,27. Rimane il fatto sempre ipotizzato e mai provato del tutto che Ciampi fosse un massone, e questo. renderebbe tutto logico, carriera compresa. Fu sempre molto vicino alle loro posizioni, e la presenza sul panfilo Britannia nel 1992, è abbastanza sostanziale. Ciampi fu inziato massone nella loggia Hermes di collesalvetti nella provincia di Livorno, obbediente al GOI. Lo stesso ex-gran maestro Di Bernardo del GOI confermò in un'intervista rilasciata a Ferruccio Pinotti, intervista mai smentita o querelata.
A suo favore Ciampi rilanciò il concetto di Patria e della moral suasion.....un pò poco a mio avviso, ma si sa, lo scrivente è una brutta persona 


1 Comments:

Blogger Stefano Olivari said...

Fra i meriti di Ciampi anche quello di non essersi imboscato durante la Seconda Guerra Mondiale, anzi... il paradosso è che, come hai scritto tu, è sempre stato considerato ciò che non era, cioè un economista... non tanto per la vicenda dei cambi, in cui presero cantonate anche economisti titolati, ma per la sua politica da presidente del consiglio e ministro: il sistema della concertazione, le svendite mascherate da privatizzazioni e il rientro forzato nello SME per preparare l'Euro non sono buoni ricordi... l'affiliazione alla massoneria, sempre da lui smentita e comunque mai provata, conta o conterebbe purtroppo meno dei danni concreti fatti...

3:26 PM  

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