domenica, gennaio 03, 2010

C'EST PLUS FACILE


Yemen, ultima fermata per le illusioni? A sentire i soloni del politically correct, sembrava che Al Qaeda fosse un’invenzione della Cia (quando non si sa chi accusare, c’è sempre la Cia), che il monitorare le loro intenzioni fosse una attività anti-democratica.
Già si sprecano i libri sulla verità circa l'attentato delle torri gemelle, avremmo avuto anche quelli inerenti la bio-diversità del simpaticissimo Osama?
Alla fine, tutti questi progetti editoriali sono andati in fumo per colpa di due pseudo-attentatori che, fallendo miseramente gli obbiettivi, hanno ridestato il gigante in souplesse.
La volontà di violare ancora le vite altrui in momenti dell’anno importanti per i Cristiani, ha ricordato a tutti noi, se ce ne fosse stato bisogno, i programmi e gli intendimenti di questa brava gente.
Ma noi, superiori come sempre, abbiamo già impostato la reazione giusta, invece di Santo Natale, festa delle luci (amici dell’Enel?), Gesù diventa un immigrato clandestino e lo affondiamo subito, altrimenti potremmo offendere gli altri immigrati musulmani e, dulcis in fundo, lanciamo il compagno Spartacus Fini come ministro dell’integrazione virtuale.
I perfidi americani, invece, anche se alla White House hanno Obama, hanno cambiato registro. Via la mano tesa, arriva la manu militari.
Naturalmente, vicino hanno i sempiterni abitanti di Albione, sempre affidabili quando c’è da battagliare.
Così tutte le costruzioni che gli Europei, in particolar modo quelli di sinistra, si erano fatte, riguardo al presidente nero d’America, vanno a farsi benedire. Il carattere decisionista americano ha preso piede anche a Pennsylvania Avenue 1600 e, allora, allora si parte.
Intanto chiudiamo le ambasciate preventivamente(Carter’s trouble), sia Usa che GB, poi via alla rappresaglia.
Noi, invece, siamo ancora qui con i nostri dubbi, la nostra imprecisione, il nostro divagare sulla parte da tenere.
La battaglia infuria da 72 ore in Afghanistan con i nostri militari sotto tiro, ma le notizie sono comunque flebili, come se non ci fossero. Se invece avessimo avuto dei morti, oltre ai funerali dove si piange in silenzio, sarebbero comparse le inevitabili critiche pacifista, mascherate da buonismo di terza mano. Se siamo andati lì, bisogna essere convinti del perché e non bisogna nascondersi. Si taccia solo sulle operazioni di intelligence, poi si mostri e si comunichi veramente.
Prendiamo l’incipit americano e rafforziamo i nostri muri e le nostre case. Quando i convincimenti sono forti, quando la bandiera splende nei nostri cuori, le azioni da compiere vengono da sole.
Questa lezione che ci viene in questo momento dagli Usa, dovrebbe aprirci la strada da seguire senza tentennamenti, che ci conduca lontano dalla sindrome Savoia.

Ma se Obama si comporta come o quasi G.W. Bush, allora è un vizio tutto americano il rispondere duramente, compreso l’intervento armato contro chiunque minacci gli Usa in tutte le parti del mondo?

In fondo, perché reagire all’attentato contro le Torri Gemelle? In fondo gli americani se lo meritavano e se lo sono cercati. Opinione molto diffusa e propagandata in Europa. Resterà negli annali una dichiarazione in tal senso di Alex Britti, novello inconsapevole Camus.

E’ colpa degli americani se al potere non c’è la sinistra, illuminata e dispensatrice di giuste ed salomoniche soluzioni. Questo in fondo il retro pensiero che sta alla base dei mali della gauche italiana. Ma quando il Presidente del Consiglio D’Alema, l’intelligente, dette le basi per i bombardamenti a Belgrado? Erano bombe eque e solidali. C’est plus facile.

Italo Muti