OBSEQUIUM AMICOS, VERITAS ODIUM PARIT
Come cominciare l’articolo di fine anno, un qualcosa che ringrazi tutti coloro che sono intervenuti in questo blog, in questo salotto a volte angusto a volte comodo ed accogliente, un post che non sia noioso ma neanche retorico?
Come Scalfaro con il suo Non ci sto, sprezzante ed obsoleto, oppure con un bel Mi consenta, caro comunista? Citando Antonio Di Pietro, potremmo cominciare con Noi siamo tra quelli, minoritari o maggioritari che pensiamo che la legge…ma non vorremmo edulcorare il linguaggio…per cui…….
In quest’anno a due velocità, esiste una realtà, piena di crisi, di paura, di mestizia, di illiquidità, di crediti negati alla piccola e media impresa e, un’altra versione, colma di illusioni, di una crisi che è passata, di visioni prospettiche giuste ma fuori luogo, pentiti mediatici sputtananti e prontamente sputtanati, di antidemocraticità governativa falsa e di incapacità governativa vera spesso in campo comunicativo.
Tutto ciò condito all’ultimo istante con un freddo retrogusto innevato, ma non andino, quello no. Quello è terreno di caccia degli ottimati, coloro che non fanno del lavoro e del guadagno il loro cruccio ma il loro passatempo. Bere the da tazze comprate al discount o deglutirlo delicatamente da deliziose tazzine di Sevres, dovrà avere un giusto differente sapore o no?
D’altronde, citando ancora il filosofo lucano, non c’è niente di peggio che il cieco che non vuole vedere.
Dal punto di vista finanziario, un anno che ha dato soddisfazioni dopo il minimo assoluto di marzo, copiando quasi simmetricamente il 2003, per cui, stock and fund picking estremo nel 2010, come nel 2004. La capacità di scelta sarà il fattore decisivo. La spinta rialzista ci sarà ma non sarà uniforme, anzi un primo periodo dell’anno pensoso e riflessivo farà da spartiacque e limerà le mosse degli indecisi.
Una ripresa lenta e dolorosa dei paesi sviluppati farà da contraltare alla tumultuosità di quelli emergenti, scevri dalle religiosità delle regole e dal welfare ondivago.
E se per calmierare la loro crescita, mandassimo in ordine sparso, Epifani, il centralismo democratico anche pluto e un po’ di girotondini dalle loro parti?
Lasciamo questi cattivi pensieri e ricordiamo che il 20 gennaio si è insediato Obama alla Casa Bianca, primo presidente nero, apostrofato come abbronzato dal nostro immaginifico tombeur , primis inter pares, Silvius. Beh , non ha detto nigger, però un po’ di cautela istituzionale non avrebbe guastato.
Se SB esagera con le escort, vere o presunte, Marrazzo non volendo essere da meno di Lapo bianconero, ha scelto un trans per amico, chiudendosi in un convento per riflettere. Non poteva farlo prima, in un mondo mediatico e alla ricerca dello sgoob biscardiano?
Chiudiamo questo post un po’ dadaista, con un sincero augurio di buone feste a tutti coloro che sono passati da queste parti nel 2009, ringraziandoli per l’attenzione e per gli interventi, restando sempre proni verso la ricerca della verità, quantunque strana e perigliosa possa essere.
Italo Muti
Come Scalfaro con il suo Non ci sto, sprezzante ed obsoleto, oppure con un bel Mi consenta, caro comunista? Citando Antonio Di Pietro, potremmo cominciare con Noi siamo tra quelli, minoritari o maggioritari che pensiamo che la legge…ma non vorremmo edulcorare il linguaggio…per cui…….
In quest’anno a due velocità, esiste una realtà, piena di crisi, di paura, di mestizia, di illiquidità, di crediti negati alla piccola e media impresa e, un’altra versione, colma di illusioni, di una crisi che è passata, di visioni prospettiche giuste ma fuori luogo, pentiti mediatici sputtananti e prontamente sputtanati, di antidemocraticità governativa falsa e di incapacità governativa vera spesso in campo comunicativo.
Tutto ciò condito all’ultimo istante con un freddo retrogusto innevato, ma non andino, quello no. Quello è terreno di caccia degli ottimati, coloro che non fanno del lavoro e del guadagno il loro cruccio ma il loro passatempo. Bere the da tazze comprate al discount o deglutirlo delicatamente da deliziose tazzine di Sevres, dovrà avere un giusto differente sapore o no?
D’altronde, citando ancora il filosofo lucano, non c’è niente di peggio che il cieco che non vuole vedere.
Dal punto di vista finanziario, un anno che ha dato soddisfazioni dopo il minimo assoluto di marzo, copiando quasi simmetricamente il 2003, per cui, stock and fund picking estremo nel 2010, come nel 2004. La capacità di scelta sarà il fattore decisivo. La spinta rialzista ci sarà ma non sarà uniforme, anzi un primo periodo dell’anno pensoso e riflessivo farà da spartiacque e limerà le mosse degli indecisi.
Una ripresa lenta e dolorosa dei paesi sviluppati farà da contraltare alla tumultuosità di quelli emergenti, scevri dalle religiosità delle regole e dal welfare ondivago.
E se per calmierare la loro crescita, mandassimo in ordine sparso, Epifani, il centralismo democratico anche pluto e un po’ di girotondini dalle loro parti?
Lasciamo questi cattivi pensieri e ricordiamo che il 20 gennaio si è insediato Obama alla Casa Bianca, primo presidente nero, apostrofato come abbronzato dal nostro immaginifico tombeur , primis inter pares, Silvius. Beh , non ha detto nigger, però un po’ di cautela istituzionale non avrebbe guastato.
Se SB esagera con le escort, vere o presunte, Marrazzo non volendo essere da meno di Lapo bianconero, ha scelto un trans per amico, chiudendosi in un convento per riflettere. Non poteva farlo prima, in un mondo mediatico e alla ricerca dello sgoob biscardiano?
Chiudiamo questo post un po’ dadaista, con un sincero augurio di buone feste a tutti coloro che sono passati da queste parti nel 2009, ringraziandoli per l’attenzione e per gli interventi, restando sempre proni verso la ricerca della verità, quantunque strana e perigliosa possa essere.
Italo Muti