DRITAN BATTE MOORE 2-0
Alle volte un articolo parte da un aspetto della realtà che colpisce per la sua particolarità, altre volte è l’insistenza della stupidità e dell’ingiusto passato sotto silenzio che fornisce il propellente per buttar giù dei pensieri.
Un amico vero, Dritan the Warrior, è andato a Cuba due volte in anni differenti per vedere il paradiso rosso, la terra promessa dei democratici ottimati dopo la fine miserrima dell’Unione Sovietica.
La Cuba vera, non quella dei resort, delle discoteche, del divertimento con puta incorporata per 20 dollari a notte, quella dove i cambiamenti si notano solo in peggio.
Intanto, l’amico cubano conosciuto nel 2008 di 28 anni, colui che aveva parlato, pianto e maledetto la sua esistenza, laureato con padronanza di inglese, francese, tedesco e italiano, è stato licenziato dall’animazione del resort (faceva il pagliaccio) per comportamento non idoneo, forse neanche abbastanza proletario. L’Ecuador il viaggio della speranza.
Sarà stato perché su quattro stipendi ne pagavano uno solo (36 dollari, il doppio di quello di un maestro), per il frigo vuoto che l’aspettava a casa o per gli scaffali vuoti delle farmacie?
Per andare a Camaguey con una macchinetta cinese, si passa attraverso campi deserti, dove s’incontrano, ogni tanto, edifici abbandonati, comprese le fabbriche di zucchero, vero tesoro dell’isola. Da otto milioni di tonnellate prodotte si sono ridotti ad un solo milione di produzione, tecnologia da età della pietra, ancorché democratica.
L’entrata in un supermercato, per vedere le cose di tutti i giorni, è da infarto secondo Dritan the Warrior. Un paio di jeans costa circa 15 dollari, una camicia 12, un orologio da polso 30-40, un monitor 15” 230 dollari, un chilo di carne di pollo circa 1,5 dollari, una birra 1 dollaro come un hotdog. Stipendio 18 dollari, non sempre….chi compra?
Se poi parliamo di Sanità, la grandeur cubana, allora peggio che andar di notte. Il figlio di Dritan si è sentito male, la visita 40 dollari (ma non era gratis Michael?), l’antibiotico 20 dollari ma lo si trova solo nella farmacia del resort, in quelle della città nulla, scaffali vuoti, solo antipetici. La visita medica per i cubani è gratis, il problema sono le medicine che non ci sono, quelle poche che vengono prodotte finiscono agli altri paesi latino-americano o in Africa. Le pubbliche relazioni vanno curate no? I cubani un po’ meno, hanno la revolucion permanente, oltre al cazzone di Moore et similia.
Basta una malattia della pelle che sia contagiosa, et voilà, la prendono tutti, all’insegna dell’egualitarismo. Basterebbe una pomata topica e il circuito si fermerebbe, questo particolare di Dritan è più di una pietra tombale, a parte per Gianni Minà, ovviamente.
Passiamo alla scuola, vero fulcro per la creazione dell’uomo socialista cubano, per le donne c’è sempre la scappatoia della prostituzione. Senz’altro democratica e proletaria, nuova no, è la professione più vecchia del mondo.
Agli alunni provvede lo stato, scuola obbligatoria e analfabetismo bassissimo, i libri ci sono, i quaderni e le matite no, i dettami del castrismo s’imparano a memoria. Nelle scuole non visitate dai turisti, come a Nuevitas, ci suggerisce Dritan, non ci sono neanche i vetri e le maestre mendicano anche qualche vestito, usato va benissimo. Il grido di Fidel alle rimostranze delle maestre che denunciavano la situazione fu “Scrivete sulla sabbia”. Sempre futurista colui che non concepisce la libertà altrui.
Alla fine cosa rimane del viaggio di Dritan the Warrior nella vera Cuba?
Mestizia e pietas per un popolo piegato dalla stupida violenza, dall’ingordigia e dalla vanità di pochi, da un regime spietato che non tollera il pensiero, il dissenso e la felicità.
La felicità imposta non è mai tale, è sempre una schifezza come la povertà mascherata da uguaglianza, come la prigionia per coloro che non la pensano come i fratelli Castro, come la prostituzione obbligatoria per le ragazze per sopravvivere.
Gli occidentali che vendono una visione differente da quella reale, sapendo di dire falsità, ci fanno ancora più schifo. Gente come Moore e Minà ci fanno ribrezzo, guadagnare su della povera gente per mantenere il loro punto di vista politico è una cosa che grida vendetta, spazzatura da buttare nell’inceneritore senza pensarci due volte. Sicko? Fuck you man.
Castro, Stalin, Hoxha, nomi diversi ma sempre gli stessi soggetti, sempre la stessa merda, regalando Cuba ad un protettorato americano con il beneplacito della mala di Miami. Complimenti.
Un amico vero, Dritan the Warrior, è andato a Cuba due volte in anni differenti per vedere il paradiso rosso, la terra promessa dei democratici ottimati dopo la fine miserrima dell’Unione Sovietica.
La Cuba vera, non quella dei resort, delle discoteche, del divertimento con puta incorporata per 20 dollari a notte, quella dove i cambiamenti si notano solo in peggio.
Intanto, l’amico cubano conosciuto nel 2008 di 28 anni, colui che aveva parlato, pianto e maledetto la sua esistenza, laureato con padronanza di inglese, francese, tedesco e italiano, è stato licenziato dall’animazione del resort (faceva il pagliaccio) per comportamento non idoneo, forse neanche abbastanza proletario. L’Ecuador il viaggio della speranza.
Sarà stato perché su quattro stipendi ne pagavano uno solo (36 dollari, il doppio di quello di un maestro), per il frigo vuoto che l’aspettava a casa o per gli scaffali vuoti delle farmacie?
Per andare a Camaguey con una macchinetta cinese, si passa attraverso campi deserti, dove s’incontrano, ogni tanto, edifici abbandonati, comprese le fabbriche di zucchero, vero tesoro dell’isola. Da otto milioni di tonnellate prodotte si sono ridotti ad un solo milione di produzione, tecnologia da età della pietra, ancorché democratica.
L’entrata in un supermercato, per vedere le cose di tutti i giorni, è da infarto secondo Dritan the Warrior. Un paio di jeans costa circa 15 dollari, una camicia 12, un orologio da polso 30-40, un monitor 15” 230 dollari, un chilo di carne di pollo circa 1,5 dollari, una birra 1 dollaro come un hotdog. Stipendio 18 dollari, non sempre….chi compra?
Se poi parliamo di Sanità, la grandeur cubana, allora peggio che andar di notte. Il figlio di Dritan si è sentito male, la visita 40 dollari (ma non era gratis Michael?), l’antibiotico 20 dollari ma lo si trova solo nella farmacia del resort, in quelle della città nulla, scaffali vuoti, solo antipetici. La visita medica per i cubani è gratis, il problema sono le medicine che non ci sono, quelle poche che vengono prodotte finiscono agli altri paesi latino-americano o in Africa. Le pubbliche relazioni vanno curate no? I cubani un po’ meno, hanno la revolucion permanente, oltre al cazzone di Moore et similia.
Basta una malattia della pelle che sia contagiosa, et voilà, la prendono tutti, all’insegna dell’egualitarismo. Basterebbe una pomata topica e il circuito si fermerebbe, questo particolare di Dritan è più di una pietra tombale, a parte per Gianni Minà, ovviamente.
Passiamo alla scuola, vero fulcro per la creazione dell’uomo socialista cubano, per le donne c’è sempre la scappatoia della prostituzione. Senz’altro democratica e proletaria, nuova no, è la professione più vecchia del mondo.
Agli alunni provvede lo stato, scuola obbligatoria e analfabetismo bassissimo, i libri ci sono, i quaderni e le matite no, i dettami del castrismo s’imparano a memoria. Nelle scuole non visitate dai turisti, come a Nuevitas, ci suggerisce Dritan, non ci sono neanche i vetri e le maestre mendicano anche qualche vestito, usato va benissimo. Il grido di Fidel alle rimostranze delle maestre che denunciavano la situazione fu “Scrivete sulla sabbia”. Sempre futurista colui che non concepisce la libertà altrui.
Alla fine cosa rimane del viaggio di Dritan the Warrior nella vera Cuba?
Mestizia e pietas per un popolo piegato dalla stupida violenza, dall’ingordigia e dalla vanità di pochi, da un regime spietato che non tollera il pensiero, il dissenso e la felicità.
La felicità imposta non è mai tale, è sempre una schifezza come la povertà mascherata da uguaglianza, come la prigionia per coloro che non la pensano come i fratelli Castro, come la prostituzione obbligatoria per le ragazze per sopravvivere.
Gli occidentali che vendono una visione differente da quella reale, sapendo di dire falsità, ci fanno ancora più schifo. Gente come Moore e Minà ci fanno ribrezzo, guadagnare su della povera gente per mantenere il loro punto di vista politico è una cosa che grida vendetta, spazzatura da buttare nell’inceneritore senza pensarci due volte. Sicko? Fuck you man.
Castro, Stalin, Hoxha, nomi diversi ma sempre gli stessi soggetti, sempre la stessa merda, regalando Cuba ad un protettorato americano con il beneplacito della mala di Miami. Complimenti.
Italo Muti
66 Comments:
Il castrismo è l'ultimo residuato bellico del Novecento.
Tra l'altro è gestito da Raul,prima del collasso definitivo,con un dilettantismo da barricata.
Non ho mai creduto agli stereotipi mancini,gli slogan rimangono tali sempre e comunque:lo sgomento è pensare a cosa accadrà quando arriverà la Florida a L'Avana.
Diventerà un luogo di riciclaggio della criminalità organizzata e un formidabile volano dell'economia più catastrofica:quella legata alla cementificazione selvaggia.
E' l'ennesimo esempio del fallimento sociale e civile delle utopie del ventesimo secolo,sbranate all'interno dalla corruzione sistemica e all'esterno dall'avanzare della marea neoliberista.
Che trae la vitalità dall'imminenza del suo collasso definitivo:il sistema capitalistico attuale è come un corpo in metastasi,che accellera(nell'incipit della malattia)le funzioni vitali,per poi spirare a causa dell'avvelenamento dell'organismo stesso.
Il post di questa situazione dovrà riconsiderare,prima della fine definitiva,un nuovo umanesimo distante dal culto della produzione quantitativa.
Alla fine,l'iperliberismo e il socialismo reale sono facce della stessa medaglia.
Aboliscono l'umano per mettere al centro dell'universo la tecnica e il macchinario.
@Simone, a volte mi spaventi con la tua lucidita di analisi.
Purtroppo per i cubani, che siano i cinesi o la mala di Miami, sara la stessa musica. Come ti scrissi qualche giorno fa, schiavi con Batista, schiavi con Fidel, e schiavi con i nuovi gringos.
E' triste vedere un paese cosi stupendo ridursi in un rotame solo per la vanita' e la pazzia di pochi.
Confermo anche la tua previsione sulla cementificazione selvaggia. L'Albania vergine degli anni ottanta oggi non si riconosce piu'. Il mezzo migliore per riciclare i soldi della malavita e' la cementificazione.
Le utopie dello secolo scorso hanno fatto milioni di vittime, sopratutto uccidendo l'anima e la dignita' delle persone, distrugendo di fato quello che doveva essere il loro fiore all'occhiello:l'Uomo nuovo.
Ma il torto piu' grande ai cubani di oggi(cosi come agli albanesi, russi,bulgari, romeni etc. di ieri) , lo fanno gente che nei propri paesi si indigna e fa girotondi per gli diktat bulgari di Berlusconi o per i Guantanamo di Bush, per poi inneggiare senza scrupoli e senza vergogna a chi i giornalisti li condana a 25 anni di carcere, o a chi ai propri cittadini ha tolto ogni diritto umano e civile.
Nella tua apocalitica previsione, ce(secondo me) la soluzione.
Tutti due i sistemi hanno elementi validi. Il sistema canadese e' in avanguardia da questo punto di vista. Socialmente simile al "socialismo" svedese(appunto come te auspichi "un nuovo umanesimo", ma economicamente vicino al capitalismo americano. Un mix valido di mercato libero(ma non selvaggio) e solidarieta' sociale.
@Simone
Spirito della Notte, come darti torto? Tu sai quanto io ti stimi in maniera profonda e quanto consideri un onore la tua presenza qui, ma la fine del castrismo vorrei che schiacciasse tutti quegli occidentali che, al sicuro nel loro letto, facevano inni spropositati alla realtà virtuale cubana, sputando, contempoarenamente, sul sistema che gli dava da mangiare. Sicko? Sicko della minchia, scusa il gallicismo, senza scordare i libri Minà, altra bella personcina.
Questa gente con le propire opere ha sputato sulle sofferenze dei cubani, sulle torture inflitte ai dissidenti, sui sogni spezzatidegli adolescenti, sull'infanzia mutilata dei chicos.
Che l'iperliberismo e il cementificio siano rimedi altrettanto sbagliati, mi trovano d'accordo, la sbronza del dopo castro dovrà essere regolamentata, altrimenti il risultato sarà il destino della Russia, altro grande paradigma non raccontato per intero.
Dovremo dire un giorno la verità sulla balla della caduta del muro, come su tangentopoli, decisione presa da cinque cavalieri nelle indie occidentali.
Lo stesso Hayeck non ha mai parlato di iperliberismo, ma ha messo la pesona la centro bocciando la collettivizzazione nella sua essenza.
A quando un tuo blog omnicomprensivo, sport e musica con post da leccarsi i baffi e i controbaffi? Immagino già la risposta, il tempo...ma per l'uomo che ha abolito il sonno....
Un saluto
Italo
@Tani
Devo ringraziarti per avermi presentato Dritan the Warrior, veramente interessante come persona.
Come non essere d'accordo sulla condanna di quelle persone che, con il conto criptato, parco macchine, filippina che non lavora mai abbastanza, la puttana, attico di 200 metri quadri, inneggia a Castro e sputa su ogni governo che non sia macchiato di rosso?
Shame on you per l'appoggio a Castro, per non aver detto la verità e averla taciuta per tanto tempo sapendo di dire il falso.
Vedremo nei prossimi giorni le indagini sulla bomba mancata di Times square, vedremo.
Bye friend of mine
Italo
Cuba è oggi l'ultimo baluardo di chi ancora crede nelle favole. Crede che il mondo e gli uomini possano cambiare con le parole e non con i fatti. Le idee per quanto grandi hanno bisogno di atti concreti. Se questi atti concreti non ci sono, si inventano. Si inventa l'istruzione modello, la sanità perfetta, la felicità del popolo e la sua fedeltà. Penso a quanti portano in giro simboli nefasti, bandiere che grondano sangue bruciandone altre, inneggiando alla pace brandendo la violenza come arma di offesa. Nessuno di questi sostenitori dell'utopia cubana si è mai sognato di aiutare Cuba, anche con quei beni materiali di cui sono grandemente provvisti ma che schifano e che inquinerebbero il vero pane e le vere medicine di cui i veri cubani si nutrono, ovvero le belle parole. Magari qualcuno, i piu savi, avranno pensato che regalare vestiti, penne, quaderni, macchinari a quei poveretti sarebbe stata una cosa buona e giusta. Ma poi soverchiati dalle proprie incrollabili idee hanno pensato: Castro non vuole la mia elemosina ma il mio sostegno. Che uomini e che donne!
@Jeremy
Riprendo una frase del mio amato Clint "Who's the fella who owns this shithole.." Cuba adesso, le favole o le menzogne su cui si specula alla grande al sicuro nel proprio letto. Facile fare il frocio con il culo degli altri, o il comunista con il testarossa..Shame on you non basta, mandiamoli a vivere in un campo rom....dopo 6 mesi li riprendiamo
Italo
"Vedo in questa "Cuba" gli uomini più forti ed intelligenti mai esistiti. Vedo tutto questo potenziale.. sprecato..." Aggiungo io, sistematicamente.
Inizierei così il mio primo intervento su questo Blog, ringraziando Italo e salutando tutti voi (nessuno di nuovo a quanto pare..).
La citazione/provocazione iniziale è modificata, Simo dovresti arrivare all'originale. Citazione tra l'altro per rispondere alla tua, splendida, Italo: sapendo chi sono i gestori del locale "cubano" ed i minuti contati per la chiusura di baracca e burattini (non tanti, ma corrotti e potenti con l'intimidazione), ho paura che la visione drammatica del primo, grandioso, post di Simo sia l'ipotesi più reale cui si sta condannando un Popolo, e non per colpe sue.
Io vi chiedo però: non ho dubbi sul bollare come fallimento l'esperienza utopica di un certo tipo di ideali, buoni (forse) sulla Carta ma mai sulla Terra, ma per tutta questa gente DEVE esistere la possibilità di dare un nuovo corso alla Propria Storia, alla Propria Coscienza Sociale (famosa..), sul finire del castrismo (perfetto come nome ad un regime che gli attributi li ha tolti con la forza e la disperazione).
E' un'analisi senza Speranza quella di Simone, condanna un popolo anche quando potrebbe finalmente avere l'Opportunità di ridare una dignità politica, sanitaria, culturale al proprio Paese.
COME quindi si potrebbe arrivare alla soluzione proposta da Tani od a simili approcci?? Credo che sia questa La Domanda da porsi, prima di ipotizzare scenari che al momento rimangono comunque di gran lunga i più probabili. Mi rendo conto che è un discorso lungo, complesso, che quanto descritto giustamente da Jeremy cancrenizzi l'Esterno, e che forse proprio per questo si abbandonerà L'Isola alla soluzione più comoda per (quasi) tutti nel prossimo futuro. Ma un Tentativo VA' fatto, dal giorno stesso in cui barba, baffi e servi cadranno.
Chiudo su Moore (ma varrebbe anche per Minà&Co, nei rispettivi campi): il suo modo di fare cinema, da malato terminale quale sono della Settima Arte, mi fa letteralmente schifo. Manipolazione, strumentalizzazione, assenza di contradditori, uso delle immagini per dire quello che vuole lui, senza minimamente preoccuparsi, immerso nella propria cancerogena ideologia, se offende o peggio prende in giro chi, su quelle immagini, vede impressa la propria forzata impotenza verso un Destino su cui, a lui, non hanno nemmeno dato il diritto di pronunciarsi.
@Miky: una soluzione seppur zoppa per rendere giustizia al popolo cubano ci sarebbe. Fare loro padroni di qualsiasi cosa costruita sotto Castro. Resort, fabbriche, real estate. Fargli azionisti. Cosi faccendo si taglia la strada ai sciacali che entrerano in azione dopo Castro. Se loro vorrano impadronirssi delle risorse cubane li dovrano pagare ai prezzi di mercato ai cubani stessi. Ovviamente la mia e' utopia pura, perche' gia adesso i funzionari castristi(corrotti al midollo) sanno il tesoro che hanno in mano e non mollanno facilmente. Dopo la scomparsa di Raul sara una resa dei conti, si faranno "privatizazzioni" dove ad approfitare saranno sempre i funzionari di regime. Si svenderano le risorse cubane a questi ultimi per due soldi, per poi rivenderli ai nuovi gringos a prezzi vantaggiosi. Chi se lo prendera sempre in quel posto saranno i soliti noti.
In quanto al Giuliano Ferrara(come massa corporea) americano, cosa dirti...La scena finale di Sicko e' da alunno di Goebels. Propaganda pura. E se la propaganda serve a umiliare gli americani e' un conto(sono cazzi loro), ma quando si specula sulla pelle di chi non trova un antibiotico da dare al figlio malato e' oltre che vergognoso, da prendere a schiafi.
@jeremy: chi nel 2010 crede ancora in quelle favole, nella migliore delle ipotesi e' uno stupido(non ingenuo, stupido!). Se prima della caduta del Muro di Berlino molti fingevano di non sapere, ma anche molti credevano onestamente nel ideale e nel sogno marxista, dopo quello che e' venuto fuori, dopo i gulag, le persecuzioni, le fucilazioni, la poverta, la miseria,l'arretramento economico, l'inesistenza dei diritti umani piu elementari, chi ancora inneggia al ideale comunista e' fuori di testa o in malafede.
Il guaio con i regimi come quello castrista e' proprio quello di fare proselitismo in gente che non sa un cazzo di cosa significhi vivere anche un solo mese privato dei diritti piu elementari.
Per chi ha uno stomaco forte:
andate a vedere queste foto:
http://therealcuba.com/Page10.htm
@Miky
Benvenuto, come avrai notato qui si discute in maniera civile, senza tifo e senza muro, armati solo di idee.
Il problema cubano è anche il tesoro che i Castro hanno all'estero, a chi andrà?
La corruzione endemica dei paesi collettivisti è poi un secondo problema, risolvibile solo in maniera drastica, soluzione intermedie portano alla soluzione russa.
Per Moore è soci il salto è facile, si passa a Chavez, altro notorio democratico.
@Tani
Visto il link, same as usual for this kind of democracy.
C'è differenza con il nazismo? No, glielo dici tu a Moore?
Sui cubani azionisti sarebbe una bellissima soluzione ma impraticabile per colpa di chi ha le leve del potere in mano.
Italo
@Tani,Italo,Jeremy,Miky:prendo l'argomento da lontanissimo.
Uno dei miei gruppi preferiti della storia del rock sono i Family.
Un ensamble anarcoide di sinistrati veri;per dire,già in epoca di banchieri come gli Zeppelin,questi britannici giravano l'Europa senza un vero manager.
Geniali e assolutamente folli,le pecunie di un gig le ripartivano nella stessa percentuale esattamente per tutti:Roger Chapman,la voce favolosa del combo,come l'amico che scaricava gli strumenti sul palco...
Naturalmente quelli come loro o Arthur Brown persero la guerra e fu un trionfo delle S.p.A. del rock'n'roll,quelle che oggi spacciano da maudit dell'azione.
Quando si sciolsero,troppo presto,decisero di organizzare un open air concert:fu il live con più spettatori della propria carriera.
Il finale,bucolico e tossico,vide l'irrompere(parecchio inglese..)di una bara sullo stage che fu bruciata come in un rito pagano.
Ecco,qualcuno(magari per il primo Maggio)dovrebbe riproporre questa simbologia per il settore occidentale del mondo,ovvero Europa e Americhe.
Perchè sta scomparendo il lavoro,l'idea che(a sinistra e a destra)ha caratterizzato almeno tre secoli della nostra civiltà.
Il discorso dovrebbe ripartire da una strategia autentica per modificare lo scibile attuale che,a medio termine,ci porterà a una decadenza oggi impensabile.
Il sottoscritto percorre da qualche decennio alcune strade,è impressionante verificare con la memoria la trasformazione del paesaggio.
In quindici anni abbiamo saturato di capannoni ed esercizi commerciali l'ambiente:la distruzione dello sguardo è stata decisiva nell'alterare la percezione del divenire.
Cuba sarà tra breve un protettorato americano,svenduto per molti denari ai cementificatori;le dinamiche saranno quelle indicate da Dritan e sperimentate già nell'antico Comecon in dissolvimento.
Ma L'Avana è come Milano,il cui corteo funebre sarà celebrato nel 2015.
Tutto il mondo è strapaese.
Finalmente,al culmine di fenomeni degenerativi sempre più devastanti(craxismo,b***********o,la Babbionia e Comunione e Fatturazione)arriverà il vialone coi pioppi.
Settimana scorsa,strepitoso cameo sul Corrierone dei Grandi(l'eterno feticcio della massoneria deviata):le illustrazioni,stile Urania,di Milano futurista.
Un'oasi di outlet,ponti,fiumi e laghi artificiali.
D'altronde,gli Unni dell'Expo sono gli stessi che finanziano il Corsera...
Ho un amico che cura un blog su un tema cinematografico:è eccellente,direi che è meglio di qualsiasi rivista del settore.
Però ha un metodo,instancabile e continuo,che è perfetto per il web:io invece ho bisogno del vuoto per riempirmi di pensieri interessanti.
L'articolo su Hoad,per esempio, l'ho scritto in treno e su carta.
Poi preferisco partecipare,magari senza commentare o scrivere,agli sforzi "editoriali" altrui:ciò che più mi inquieta dei mezzi digitali è la polverizzazione infinita delle individualità.
Nello specifico ci si ritrova tra fanatici che condividono lo stesso argomento,senza realmente confrontarsi sulle idee proposte.
Un pomeriggio mi sono ritrovato su un treno con un prete:dopo la prima diffidenza reciproca(ah,ah..)abbiamo iniziato a confrontarci.
Ho spiegato la mia delusione di fronte a un cattolicesimo banale,vergognosamente medievale,legato a concetti di marketing religioso:eravamo in dissenso quasi su tutto...Ma è stato(d)istruttivo per entrambi.
Sicuramente più divertente delle risse verbali che ho fatto con certi squatters nei CSA,tanti anni fa...
Chapeau, Simo.
Per cortesia mi giri il blog del tuo amico sul tema cinematografico, please? :-)
Il tuo aneddoto sulla Fine musicale dei Family mi ha riportato alla mente "Funeral Party" di Frank Oz...più o meno lo stesso (terrificante) humour british.
Interessantissimo lo spunto sulla distruzione dello sguardo: il continuo e passivo adattamento visivo e non ribelle di fronte ad una realtà costantemente in trasformazione ovviamente al ribasso (a dir poco..), ha portato l'Uomo occidentale ad adattarsi, peggio, a prender per buona, ad esaltare, questa discesa verso gli Inferi. Hai detto bene, ne è un simbolo l'Expo 2015: quello che è stato concepito ed è stato fatto passare come l'Evento del Nuovo Millennio celebrerà invece il punto di non ritorno, gli Inferi diventeranno (finalmente?) realtà.
@Italo, Tani, Simo: sigh, si torna quindi all'impotente evidenza dei primi post. Sono praticamente nulle le speranze di vedere un Popolo nuovamente padrone del proprio Destino. Peccato. E tristissimo quanto possano essere ineluttabili ed immodificabili certe situazioni. Uomini che rovinano altri Uomini, sempre per lo stesso diabolico motivo. Non me ne stupirò mai abbastanza.
@Miky:ci sono tempi di speranza,altri che si dedicano alla cancellazione fisica della stessa.
Gli ultimi sono il presente di oggi e domani;se proprio devo trovare un pertugio di luce,sarei curioso di vedere otto anni obamiani alla Whitehouse.
Senza molte illusioni,ma almeno con la consapevolezza che con il paracadute aperto si atterra senza molti problemi.
Prima di invertire la rotta si deve frenare con cautela...
@Simone
Addiritture tre interventi, oggi sciambolaus.
Il 2015 poteva essere un segno di vero cambiamento, sarà la solita occasione mancata.
Anch'io sono un antico fruitore della carta, segno ancora le mie provvigioni sui post-it gialle appiccicati su un foglio A4 mese per mese, un foglio excel a mano.
Il lavoro e il senso della misura, due cose che incomincerebbero a levigare meglio il presente in attesa di un futuro.
Il problema è che mancano troppe verità per avere i dettagli di una possibile risalita. Otto anni di Mr. NiceGuy, non so cosa dirti, per adesso è una mezza delusione, ci mancherebbe solo l'amante come un presidente del consiglio qualsiasi.
Al tuo quadro mancano però due cose, il terrorismo islamico e the china blow, la russia è solo collaterale.
Bisogna considerarle come dati oggettivi del problema.
L'insuccesso del castrismo segue il collasso sovietico e dei paesi comecon, le varie dittature africane e asiatiche. Alla fine resta solo il kgb, più forte che mai e Cina.
E' solo un conto alla rovescia. ameno che non ci sia un accordo, ma il potere giallo non si fermerà alle parole.
Io sono convinto che ci voglia un intervento shock per poi dar luogo ad una bella frenata che elimini l'inchiodata.
Shook me all night long!!!
Se vuoi vedere come era bella Milano, ecco il link
http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?p=50254391, ma forse lo conosci già.
Ciao Spirito della notte
Italo
@Miky
Homo homini lupus, se poi sei comunista o pseudo tale, lo deve elevare all'ennesima potenza. Come diceva una volta Dane, essere comunista è indice di non intelligenza (cit.), ma ti dà la possibiltà di conti esteri e di una carriera sicura senza lavorare.
Abbattere Batista per farsi disarcionare dalla storia e tornare al club degli epigoni di Batista.
C'è una battuta del film "In due sotto il divano" con W. Matthau che si attaglia perfettamente:"Sei così stupido che al campionato degli stupidi arriveresti secondo. Perchè secondo? Perchè sei stupido." C'est tout.
Italo
@Italo, Simone, Tani, jeremy, Miky e tutti: mi inchino alle vostre parole. Non ho la lucidità per produrre interventi come i vostri, ma più che l'uomo, con le sue distorsioni e le sue ideologie annientanti - una è tuttora molto in vigore, anche quando non è esplicita nel voto e nelle opinioni - metterei al centro di tutto l'Ignoranza, vera malattia dell'umanità. Ignoranza che porta al pecoronismo di chi si appiccica ad ideologie per mancanza di idee proprie, di chi per mantenersi il Cayenne e l'amante taglia posti di lavoro, di chi snobbeggia in favore del presunto proletariato che sta peraltro mangiando la foglia giorno dopo giorno; ignoranza di chi per stupida vanità compra in spiaggia borse taroccate favorendo il mercato illegale, ignoranza di chi si sente superiore solo perché ha la borsa griffata originale, di chi difende il boss appena arrestato, di chi viene messo di fronte al fatto compiuto e grida al complotto invece di spiegare, di chi esprime sui giornali giudizi da dementi e di chi glieli chiede, di chi preparava molotov e ora gira in doppiopetto, di chi innescava bombe e ora insegna nei licei, e mille altri esempi. Ignoranza che non ha colore e provenienza, anche se viene spesso dipinta come esclusiva di un'unica tendenza politica. Ugualmente ributtante. Ignoranza che è il vero male di questo schifoso mondo che andrebbe fatto saltare in aria, se non fosse che, sopra, ci siamo anche noi.
@Italo: nelle citazioni di furbi e monocoli dimentichi maradona, altro maestro di pensiero (unico).
@BobtheOne
Cia Bob, bello tagliente il tuo inetrvento, ignoranza a tutto tondo come male intrinseco del Mondo? Direi proprio di si, purtroppo si lega molte voltr alla saccenza, con l'interesse che le gurda tutte e due. Il mondo non salta, ma il tank lo usiamo, d0altra i muri bisognerà pur usarli.
Maradona e il suo aedo Minà, che ricorre sempre, lo lasciamo in pace?
Roba da fare ce n'è. Da dove cominciamo?
Italo
@Italo: ignoranza, sì. Perché secondo me quando l'interesse personale supera l'interesse generale la molla è dettata proprio dall'ignoranza. Che possiamo anche chiamare buon senso, o buon gusto, o coscienza, quella che fa valutare le proprie azioni nel quadro più generale dell'intera società. Per questo motivo io con la mia testa bacata potrei fare pochissimi lavori, al mondo, e quello che ho sempre fatto è ormai privo di qualsiasi base morale, in generale. Specificando, semplicemente non ce la farei a vivere in pace con me stesso se mi facessero fare il direttore di una rivista di gossip, perché lì l'interesse personale (=alti guadagni e potere, che peraltro non mi interessa) sarebbe nettamente superiore all'interesse comune (=meno copie di quella spazzatura si vendono, migliore è il genere umano), ed è anche questo il motivo per cui quando ho diretto quella rivista di pallacanestro ho cercato di fare un giornale che non mi sarei vergognato di vedere nelle mani di un eventuale mio figlio, oltre a scartare temi frivoli e demagogici.
Da dove iniziamo? La mia prima proposta prevederebbe pratiche ritenute fuorilegge in tutte le nazioni di questo pianeta, e anche in eventuali territori liberi o extraterrestri. Dunque non iniziamo, purtroppo.
Roberto, siamo come il cane che si morde la coda.
Per mettere l'interese generale sopra quello personale, bisogna avere una solidissima base morale prima di tutto. Base morale che si prende in famiglia. Se uno lo si educa da piccolino (sopratutto con l'esempio personale)su quali sono i valori basilari di un uomo per bene, non ce' societa' di merda che lo possa cambiare da grande. Ma questi valori devono essere communi per tutti, se vogliamo la societa' che sogniamo.
Purtroppo "la societa' Migliore", alla quale mio padre si innamoro' 40 anni fa', aveva come slogan "L'interesse generale dei proletari, sopra quello privato dei borghesi", ma in realta' misse l'interesse generale dei idealisti(come mio padre) al servizio della pazzia di un branco di criminali.
Dal altra parte "la societa' dei cattivi" ha esasperato l'idea del "Io" ponendo sempre e comunque, quello che Simone definisce "culto della produzione quantitativa", al di sopra di ogni cosa.
Geniale e inarrivabile quel genio (mai aprezzato abastanza) di Chaplin con il suo 'Tempi moderni".
Da dove commincare?
Piu' che da noi stessi e dai nostri figli, non possiamo fare. Le tue 'pratiche" io vorrei usarle almeno dieci volte al giorno, e la frustrazione cresce quando le mani sono legate dal buonismo del cazzo.
But I still don't give up. We cannot let the bastards have it their way.
Grande Tani, molto belle le tue parole e perfetto il tuo esempio personale. Sono convinto come te che le cose si possano cambiare non scendendo in piazza a berciare ma anzi astenendosi da qualsiasi manifestazione pubblica ed esteriore e iniziando invece dal piccolo, dal privato, anche se io non ho figli e non dunque ho alcun esempio da dare a nessuno. Sono peraltro convinto - guardando in giro... - che sia comunque difficile non far influenzare i figli dai mille esempi dementi che si trovano accanto, magari a scuola, dove ci vuole un bambino davvero forte per non soccombere alla "peer pressure" di chi lo prende per il sedere se non si veste griffato, se non ha il cellulare, se non trasgredisce in continuazione, se rispetta insegnanti (che poi spesso non fanno molto per farsi rispettare, ma questo è un altro discorso), se tratta gli altri come persone e non a seconda della loro importanza, se non si piega (qui parlo già di liceali) al pecoronismo del pensiero unico (ho fatto il liceo a Bologna fine anni 70-inizio anni 80 e puoi immaginarti...). Io personalmente sono totalmente pessimista.
Non so cosa dirti, Roberto, quando mi parli di pessimismo.
Io (forse perche ho creato la mia famiglia da giovane, e' cio meno cosciente) penso che noi possiamo fare molto per isolare le nuove generazioni dall'influenza nefasta di quello che li circonda. Ci vuole mano ferma (caxxo, sto parlando come Crepe' :-)), lavoro quotidiano, monitorare ogni piccolo comportamento e riempire ogni loro momento con cose giuste, senza cadere nella pedagogia "by the book", senza negare loro la gioia del essere bambini, senza diventare pesanti. Non so, man. Da vero non so se ce' una ricetta buona per tutte le stagioni.
Di sicuro "tough love". Never "unconditional love". Non lasciare un solo spazio vuoto che possa essere riempito da altri.
E poi, nelle tue stesse parole ce' una contradizione. Seppur circondato nella tua gioventu' da coetanei che in maggioranza bulgara(e non solo metaforicamente...)eranno "diversi", non ti ha impedito a diventare la persona che sei oggi. Eventualmente la base creata dai tuoi genitori era solidissima come una roccia. Allora perche' te saresti un genitore diverso da quello che erano i tuoi? E perche' i tuoi figli diventerano diversi dal figlio che sei stato tu?
@Tani
ahia, con Rob&Sons tocchi un tasto lungo e dolente... ;-)
cmq non sono molto d'accordo sul "Non lasciare un solo spazio vuoto che possa essere riempito da altri." Capisco cosa tu voglia dire, concordo in parte che sia la più bella e paterna delle "protezioni" che si vogliano a dare ad un figlio, ma vedo molte limitazioni alla libertà del figlio stesso. Magari ho capito male io o sono gnucco...tu che dici?
Miky, con lo "spazio vuoto" intendo in materia di principi. Il rispetto verso gli altri(sopratutto i "diversi"), verso il lavoro,verso la vita, l'onesta', l'integrita', la generosita'.
Questi sono le linee guida che vanno inculcate giorno dopo giorno nei loro cervelli.
Che poi se mio figlio un giorno vuole fare il giornalista di basket(...) io al massimo li portero come esempio Roberto Gotta [nel senso che e' un mestiere senza futuro :-))], ma mai li impedirei di realizare un suo sogno solo perche io da adulto so che non si realizera' mai.
P.S. un giorno, sfogliando "L'Altra Milano" mi chiese:
"Dad, is Stefano Olivari rich?"
alla mia risposta:" I don't think so." mi guardo' strano come per dire; "Whaaat!?"
Un sogno in meno...
@Tani
E' anche una questione di quanto siano profondi i concetti insegnati e di quanto l'educazione sia spartana. La quadratura interna ha bisogno di tempo, non troppo, ma alla fine ti dà la sesta overdrive che ti tira fuori dai momenti di merda.
Gli esempi servono sempre, mai tradirli anche se il sogno svanisce all'alba.
Olivari isnt' rich, is very rich.
@BobtheOne
Pessimismo ragionato, tanta pagaia ma qulacosa si vedrà, poi dipende dal contesto, ma se i tuoi principi sono saldi alla fine vincono. Come diceva Brera, bisogna essere tetragoni e sapere che ci saranno delle perdite. Memento audere semper.
@Tani: hai ottimi principi, ma quando parli di me non indichi una contraddizione vera, io sono stato un caso particolare, da ragazzino, e anzi non sono mai stato giovane, per molti aspetti. Sono contento di avere schivato le porcherie che si fanno da giovani, ma mi sono anche perso molte cose buone di quel periodo, e non è che alla fine il risultato sia stato eclatante. Faccio un mestiere ormai finito, in termini di fondamenti morali e reputazione pubblica, non so rapportarmi che con poche persone, alla fine mi resta solo quel che mi attribuisce, generosamente, Italo.
Il mio pessimismo è dato dalle condizioni diverse che ci sono oggi rispetto a quegli anni: al netto dei sensazionalismi dei media, credo che oggi ad esempio un genitore medio sia portato a difendere il figlio contro l'insegnante (vedi discorso di ieri), mentre fino a qualche tempo fa andava molto diversamente, nella media. C'erano anche allora i piagnoni e i perdenti del tipo "il professore ce l'ha con me", che denota tra l'altro una presunzione infinita perché implica che tu, lamentoso, per il professore sia qualcosa più che non uno tra i tanti studenti, ma temo che oggi sia molto peggio.
@Miky: grazie dell'intercessione!
@BobtheOne
io sono molto selettivo, la mia stima e quello che penso vengono da fgattio e istinto molto sviluppato.
La tua capcità di analisi e la conoscenza del mondo anglosassone sono di primissima qualità, perchè asserire il contrario dicendo il falso?
Un modo di partire sarebbe parlare della scuola, aprendo la santa barbara, vista la pessima qualità della stessa.
Italo
@Rob
Per servirla...e non sottovalutare il fatto che dato che non hai figli pensi di non poter dare esempio a nessuno :-)
@Italo
Bravo, diglielo tu ;-)
@Miky
Bob è l'esempio, per il comportamento, per il senso dell'onore, per la schiettezza innata, per la grana fina che produce, tessuto delle fiandre.
Se bastasse avere figli per dare l'esempio, basta andare in qualsiasi paese musulmano. Una bella sega!!!
Italo
Roberto, semplicemente a me piacerebbe che il mondo dove i miei figli cresceranno e diventerano adulti,fosse riempito di figli di adulti come te.
Con quella dei genitori marci e lagnosi, con me sfondi una porta aperta. E' una lotta quotidiana che faccio con parenti, amici e conoscenti. Poi si sorprendono quando a 16 anni i figli li mandano a cagare.
"ma cosa ho fato di male per meritarmi un figlio cosi?"...
@Tani
Non essere chiari e decisi con i figli fin dall'inizio porta sempre e solo danni.
Esempio dei genitori, valori e avere una parola sola e non tradirla mai.
E' faticoso, certo, ma è un dovere preciso che bisogna ottemperare.
Ah dimenticavo dovere, cosa vuol dire? Esistono solo diritti.
Italo
Oggi botte da orbi sul fronte italiano. Gli amici istituti di credito prendono una tranvata memorabile. Oggi Unicredit ha annullato un anno di contrattazioni.
@Jeremy
Cutting knives today, nell'ultima mezz'ora l'indice italiano è arrivato a -6,20% per poi salire a -4,27%. Non è mormale, tantomeno i titoli.
Due scenari, vendono le banche e gli speculatori, le prime per fare cassa dopo Moody's, i secondi per guadagnare dal panico, oppure è una cosa più grossa, ma riguarda l'intelligence.
Italo
Italo, le agenzie di rating sono fatte da terroristi finanziari. Non ricordo nemmeno un annuncio di una crisi arrivato PRIMA e non DOPO. Sono dei banditi al soldo degli speculatori e degli istituti made in USA. Questa cosa è palese.
@Jeremy
Si, sono dei mercenari e la loro morale è pari a quella di Badoglio, questa volta, però, ci potrebbe essere qualcosa di differente. Devo fare qlacuni giri.
Vediamo se domani rimbalza.
Italo
@Italo
Ma non è che tra poco salpa il Britannia, direzione Mediterraneo ???
@Guus
Può darsi, certi movimenti sono estremamente sospetti. Speriamo che non sia ancora Civitavecchia l'approdo.
Italo
Italo, le medicine mancano per l'embargo degli States, per il resto tutto giusto. D'altronde, pure Che Guevara si rifiutò di fare il ministro laggiù, il che è tutto dire.
Cuba è sopratutto una costosa moda radical chic, portata avanti da gente che se la può permettere...
p.s.: precisazione per Micky: un regista non può avere contraddittorio nelle proprie opere (soprattutto se si tratta di documentari), altrimenti farebbe un altro mestiere.....
@Dane
Se invece di esportare valuta pregiata in conti eesteri, avessero comprato medicine o le aveddero prodotte?
Italo
Produrre medicine?! Diventare industriali?! e quindi capitalisti?! :-D
@Dane
Nel cinema inteso come puro Cinema sono d'accordissimo con te, infatti a memoria non mi sovviene un titolo che sia uno che faccia del contradditorio una parte integrante del proprio contenuto....Ma Moore non fa cinema, facendolo passare per un documentario porta sul grande schermo delle problematiche pesanti dal punto di vista culturale e sociale, cui lui dà una sua versione mostrando quello che vuole lui, intervistando chi vuole lui e facendo passare la propria visione per vera, oggettiva ed inattaccabile (correggimi Italo se sbaglio). Và detto anche che il pubblico cui si rivolge è spesso ingenuo e disinformato, facendo quindi il suo gioco (e qui si ritorno all'ignoranza di cui poco sopra).
Per questo la presenza di un contradditorio è legittima, fondamentale, se si ha l'obiettivo di dare allo spettatore la chiave di lettura più imparziale possibile della vicenda analizzata.
Se invece lo si vuole raggirare beh...allora il contradditorio diventa semplicemente controproducente per l'obiettivo che ci si è prefissi. Pigliare per il naso la gente.
@Dane
Ovviamente ne potremo parlare con calma se presenzierai all'aperitivo di indiscreto il 12 Maggio... :-)))
Bonne nuit!
@Dane
i fratelli Castro per loro sono capitalisti estremi,il popolo no, deve credere nella revolucion.
Beh certo poi arrivano Moore, Minà ed amenità varie a dirci quanto è+ bello, fuck you man.
Italo
@Tani: grazie, non posso dire altro. Per quel che dici ma sprattutto per quel che fai, certamente. Mi dispiace non poter mai passare da Toronto, l'ultima volta ci sono stato solo per 14 ore, di corsa.
@Italo: mi inchino. Vorrei essere esattamente come mi descrivi: unica variazione, il senso dell'onore per me vale solo discernendo per principi e non per persone. Dunque, se un fratello o amico carissimo compie gesti contrari ai miei principi, io sto dalla parte dei principi, non del fratello o amico, sennò diventa mafia. Mai sarei di quelli che esprimono "solidarietà" ad un amico, collega, appartenente al medesimo partito, se ho il dubbio che abbia commesso reati o gesti inopportuni, come invece vedo che si affrettano tutti a fare. E l'angoscia con cui vivo perennemente è data non solo dalla mia imperfezione come essere umano che parla molto e fa poco (ieri ad esempio avrei dovuto ammazzare a sangue freddo quei due maledetti che mi sono passati davanti in fila al bar, ma non ho aperto bocca e mi sono solo fatto un fegato così), ma anche dal fatto di DOVER saltuariamente condividere spazi vitali ma soprattutto lavorativi con persone che non solo se ne strabattono dei tuoi principi (in fondo, contano per me, non per altri) ma di TUTTI i principi.
E quanto alla conoscenza del mondo anglosassone, ne ho fatta una ragione di vita, secondo principi ahimé desueti e quasi dannosi al giorno d'oggi: cioé, di un argomento può parlare solo chi lo conosce bene, altrimenti non è credibile. E però da imparare c'è sempre così TANTO, ogni giorno, che c'è da restare angosciati.
Scuola: parlando a vanvera come sempre, dato che appunto non ho figli, dico che sarei tentato di fare home education pur non di metterli in certe mani (intanto, se ne avessi uno, io con lui parlo solo in inglese fin da quando è ancora un embrione, così parte già avvantaggiato). Poi ricordati che qui dalle mie parti nelle scuole c'è il Pensiero Unico, i bimbi vengono spesso visti come veicoli di trasmissione della solita ideologia, e non c'è bisogno di averli frequentati per saperlo o vederlo.
@Miky: di Moore ho visto pochi secondi, ma per quel che si capisce e quel che dite voi è lo stesso schema di certe trasmissioni tv e certi giornali. Ovvero, informazione viziata in partenza, selettiva nell'inserire solo ciò che serve alla causa, fossero anche gli utili idioti, volta ad aumentare il livello di sdegno e - sigh - sincera democraticità di chi la consuma, e che credo che non sposti un voto o un'opinione. Pure volgare, come informazione, quando attua il criterio cinico e vigliacco della telecamera sempre accesa, per cogliere in qualsiasi esitazione o umana contraddizione dell'interlocutore il segnale della sua colpevolezza. Tra l'altro, ricordo le risate in Inghilterra qando uscì Sicko: che pur di gettare fango sul sistema sanitario americano, invero non esemplare**, porta parzialmente ad esempio quello inglese, che pare sia disastroso...
**drammatico leggere ieri sul Sole 24 Ore - sì, l'ho sfogliato in treno! - che un'organizzazione di medici che cura gratis nel Terzo Mondo abbia messo su una sorta di tendopoli sanitaria a... Los Angeles, dentro la Sports Arena (peraltro situata in una delle zone più brutte di una città per me enormemente sopravvalutata e cenciosa come L.A.)
@BobtheOne
Grande Bob, ma il senso dell'onore è proprio come dici tu, altrimenti sarebbe il senso della fava.
Junio dove sei?
Pe ril bar, ero come te anch'io, poi una volta ho fatto la voce grossa e tutto mi è sembrato chiaro. Stai molto meglio e coniughi il verbo to respect in maniera migliore.
In ogni caso, nel caso venissi a trovarti, ti contagio subito.
Italo
@Grande Italo: ho alzato la voce una volta sola, e la poveretta, in quel paradiso naturale diventato inferno di volgarità detto Formentera (purtroppo ero capitato nel periodo sbagliato, ma vivevo da eremita, in spiaggia alle 8 del mattino da solo con i miei libri, a sera a letto alle 23 al massimo dopo cena rapida), mi guardò come se fossi matto: perché non era nemmeno stata cattiveria, la sua. Per lei (era chiaro) non esisteva NEMMENO il principio per cui si rispetta la fila, e dunque non capiva neppure dove avesse sbagliato. Una aliena, ma mi sa che stanno colonizzano la Terra.
Su Goldman Sachs e affini non ho competenza di parola, anche se sai che qualsiasi cosa riguardi Unicredit mi tocca direttamente.
@BobtheOne
Sai com'è il motto degli ottimati In Goldman we Trust, Unicredit conta poco se non come esempio da sacrificare, ma non subito.
Italo
"Ma Moore non fa cinema, facendolo passare per un documentario porta sul grande schermo delle problematiche pesanti dal punto di vista culturale e sociale, cui lui dà una sua versione mostrando quello che vuole lui, intervistando chi vuole lui e facendo passare la propria visione per vera, oggettiva ed inattaccabile"
Si chiama "mestiere del regista". Il documentario è cinema, e Moore fa documentari. Stiamo parlando di cinema, non di Moore. Ci fosse il contraddittorio si chiamerebbe reportage e non sarebbe arte ma giornalismo: o secondo te Picasso dipingeva così perchè a Parigi le donne avevano i nasi storti?!...
p.s.: poi va detto che Moore intendeva criticare prima di tutto l'assistenza sanitaria USA (e dagli torto!...) e su Cuba si riferiva solo al sistema in genere e non all'esempio della singola aspirina nella farmacia di periferia...
"Ovviamente ne potremo parlare con calma se presenzierai all'aperitivo di indiscreto il 12 Maggio... :-)))"
Ma scherzi?!... Io SONO l'aperitivo di Indiscreto!!! :-D
@Dane
Grande Dane, l'esprit est important. Così ti riconosco.
Italo
@Dane
Uhm...continuo a pensare che sì, il Cinema è anche documentario, e che no, Moore non fa documentari. Preciso una cosa, a questo punto: mi ha sempre interessato il lavoro di Moore, soprattutto da Bowling for Columbine in poi...però mi pare evidente che forzi lo spettatore a pensarla nel modo che ti vuole propinare lui e basta. Tutto il resto è sbagliato. Ma qui sto banalizzando, è dura da spiegare compiutamente, per questo spero...
di aver modo di parlartene di persona! ;-))
Ciao!
@Italo: io spero che non venga sacrificato nulla di quella banca, come sai non sono io il "bread-winner" vero, in famiglia, adesso...
"però mi pare evidente che forzi lo spettatore a pensarla nel modo che ti vuole propinare lui e basta."
Come tutti i registi, appunto. Ti sei mai accorto che nei film western i cattivi son sempre gli indiani?!... ;-)
@Dane: quella dell'embargo e' vero solo parzialmente. Cuba produce medicinali e machinari medici, ma la meta' va all'estero:Angola, Mali, Latin America, Trinidad, persino Jamaica.
Nella mia Albania degli anni ottanta, nei negozi non si trovava niente, ma la nostra produzione agricola finiva in Cecoslovachia o DDR.
"poi va detto che Moore intendeva criticare prima di tutto l'assistenza sanitaria USA (e dagli torto!...) e su Cuba si riferiva solo al sistema in genere e non all'esempio della singola aspirina nella farmacia di periferia..."
Moore e' una grandissima testa di cazzo, perche' non fa cinema, fa informazione politica( ti prego non cominciare con le nozioni cinematografiche che non sono capace di starti dietro :-)), e mente sapendo di mentire.
Se il sistema USA fa schifo, e Moore vuole denunciare quel sistema, libero di farlo essendo lui americano. Se, pero', fa vedere al mondo che tre americani possono essere curati gratis in delle strutture fantastiche, non solo fa un torto ai cubani, ma fa loro un dano enorme.
Un po come l'altra testa di cazzo cocainomane, che pagando con oro le sue cure disintosicanti, racconta al mondo come e' grande il comandante e il suo sistema.
Non si tratta della picola farmacia di periferia. Si tratta di ospedali e farmacie in grandi citta' dove i cubani ci devono andare ogni giorno. Si tratta di statistiche falsate dal regime castrista, per dimostrare che loro sono "er mejo che ce sta".
Guarda che 20 dollari per una scatola di antibiotici sono lo stipendio mensile di un dottore.
@Tani
Ciao friend of mine, su Moore sfondi una porta aperta, anche sul cocainomane.
Italo
@all
Dal mio punto di vista, Cuba probabilmente sarebbe implosa da sola se non fosse stata oggetto di sovrumane attenzioni dai cugini mericani, alle prese con la solita bulimia conquistatrice.
e certo dalla baia dei porci in poi certi stimoli interni a cuba hanno avuto ancora di più ragion d'essere, trovando facile fermento negli strati più deboli e condizionabili della società cubana.
Ma oggi onestamente è solo folclore e può destare un pò di curiosità solo in qualche veterocomunista a cui ancora non hanno detto che babbo natale non esiste e così pure anche il comunismo stesso, che è imploso da solo anche e soprattutto per la scarsa efficacia concreta di molti suoi fondamenti.
quindi piuttosto che di cuba mi preoccuperei di chavez e se ha deciso o meno cosa fare da grande. io sarei anche stanco di questa bandieruola che ancora non so se salta il fosso e va con ahmadinejad oppure no, poi lancia delle proposte assurde come il fuso orario avanti di mezz'ora (un pò in stile woody allen con il dittatore dello stato libero di bananas, per i cultori del genere:
http://www.youtube.com/watch?v=Xq7zu2K2wFU&feature=PlayList&p=FABC5CB5891C094B&playnext_from=PL&playnext=1&index=3
)
In fondo italo, i tizi del panfilo sò ragazzi..
vorrei invece un tuo parere sull'ennesimo fanculo albionico all'unione europea, sò sempre più froci col culo degli altri..populisticamente direi che hanno infestato il mercato finanziario di prodotti pericolosi e di difficile rimozione, hanno smerdato mezza costa della louisiana col petrolio e neanche muovono il culo per il caso grecia, quando persino obama si è attivato ad ogni livello??
dù
@Duccio
Gli albionici e il loro isolazionismo mi sta sulle palle, però in teoria hanno ragione, torto in pratica.
Gli effetti della Grecia si fanno e si faranno sentire anche su di loro, elezioni a parte.
Sui ragazzi del Panfilo, non sono mica più ragazzi, alcuni sono stati anche P.d.C., altri in Banca Italia, altri all'opposizione, am tutti ben coperti a livello finanziario e di carriera. Sto sbagliando io?
Meno male che non esisto.
Italo
Duccio, magari Italo dedichera' un'altra puntata a Venezuela. Solo tre settimane fa' una famiglia di Caracas (con passaporto canadese) si e trasferito a Toronto, dopo che tra mille difficolta e' riuscita a vendere il business di famiglia costruito da generazioni. Un altro mio collaboratore e' dovuto volare d'urgenza in patria perche li stavano espropriando i terreni comprati anni fa, e mi ha raccontato cose orribili. I primi passi di Chavez quasi compiuti verso la stalinizazione di Venezuela per il "Socialismo del XXI secolo". Le grandi aziende del posto stanno trasferendo i loro capitali e le loro fabriche in Colombia. Fra un po' Venezuela rischia una crisi energetica(eletricita') senza precedenti per il paese.
Insomma, ci sara da scrivere.
Tani
@Tani
Se in Europa non ci fosse vento di tempesta e speculazione fetente, si potrebbe fare anche domani, me la lascio come dessert.
Prima Cuba e poi Chavez, magari come contorno ci mettiamo anche i cazzoni ce fanno da cantori a gentaglia che crede di interpretare il ruolo di liberatore. Da chi?....
Italo
Tani, non devi dire a me quanto Cuba sia un inferno. Ma le cose vanno osservate, vale per Moore come per noi. E' vero che Cuba produce medicinali e macchinari, ma se ti sei informato saprai che la produzione riguarda solo determinati campi d'applicazione. Tanto per fare un paradosso, il Pakistan è il maggior produttore di palloni cuciti a mano, ma ciò non significa che ci si trovino facilmente scarpe coi tacchetti.
Questo va detto, perchè se no è come quando mi dicono "tu che ti intendi di biciclette, mi metti a posto il cambio?!" e poi mi guardano male perchè rispondo "no, io uso solo bici a scatto fisso, da pista. Niente freni e il cambio non lo voglio vedere manco in foto..."
Poi, sul fatto che Cuba ci marci ed abbia delle colpe siamo ovviamente d'accordo, una volta ho litigato con un mio amico (di sinistra) perchè mi ha detto "qui in Italia i miei hanno dovuto fare sacrifici per farmi studiare, negli USA non ce l'avrei fatta, a Cuba l'avrei potuto fare gratis". Mi dispiacque mandarlo affanculo, perchè capii in seguito che la colpa non era nemmeno tutta sua poverino.
E' sicuramente più colpa di quelli come Moore, ma ribadisco che il suo è cinema, se poi mente sapendo di mentire è una colpa, certo. Ma i suoi sono documentari, non servizi del TG, e gli può dare l'accezione che vuole. Leni Riefenstahl è una delle più grandi registe di ogni epoca, tanto per dire...
p.s.: comunque su Indiscreto ci manchi!... ;-)
@Dane
Tani manca sicuramente, il monolite è una brutta bestia e lui, uomo d'altri tempi, se ne è andato giustamente.
Hai visto anche te la diatriba sul muro, a me è scappata la battuta che solo te hai notato, gli altri ancora discutono ancora... su cosa?
Ci vorrebbero un pò di sciabolate.
Italo
Figurati, se fai una battuta si incazzano pure perchè dicono che li prendi per il culo.....purtroppo i neuroni non li vendono al supermercato....
@Dane
e poi anche se li vendessero,andrebbero alla Coop a comprare le sottomarche scontate made in Bulgaria
Vedrò di finire il testo
Ciao
Italo
Dane: messa cosi mi trova d'accordo.
Quella su Indiscreto e' una scelta ponderata da tempo. Ormai e' diventato un bauscia caffe' qualsiasi. Mi annoia partecipare in un blog tutto milanista(e infati non l'ho mai fatto)figurati in uno interista.
Indiscreto che ho ammirato era tutta un altra cosa. Continuo a leggere ogni tanto. Sopratutto Olivari e Basso. Ma ricordo ancora oggi quando si dava della merda a Paolo Ziliani per articoli molto meno faziosi di quelli di Lombardo e Libeccio. Oramai il culto dell individuo e'arrivato a vete invidiabili ai cantori di Fidel e Hoxha.
Insomma, a me piace il dibatito tra persone tolleranti e intelligenti. Il cazzegiare, il prendersi per il culo, il vaffa... con leggerezza, ma Indiscreto degli ultimi mesi e' qualcosa di completamente diverso, almeno per i miei gusti.
"Quella su Indiscreto e' una scelta ponderata da tempo."
Lo so Tani, lo so.....dico solo che mi dispiace... ;-)
p.s.: è quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare... :-D
@Dane
Il problema è che a volte non riesci neanche a giocare.
Italo
Dane, ma io non devo dimostrare niente a nessuno... ;-))
La mia non e' una resa. Semplicemente se non mi diverto non gioco e non trovo nessun divertimento a partecipare a quel tipo di conversazione calcistica.
Ma sì, era una battuta.....
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