sabato, febbraio 20, 2010

THE SUPPER IS GOOD



A volte tra due fasi di un dinamismo spinto, s’instaura un momento d’impasse, una stasi quasi sospensiva della realtà, un’irrealtà cognitiva che induce a riflessioni istintive, rough reflections.

Dopo un inizio d’anno positivo, il mercato finanziario si è preso un momento di pausa e le vendite sono fioccate, come le occasioni d’acquisto.

Eni ha fibrillato verso 16 E. bassi per poi risalire a 17, e rivedere, se sfonda 17,20, i 18 E. da dove ha rintracciato. Generali ancora più interessante e profittevole, è scesa per poco sotto i 16E. per poi riassestarsi a sui 17 E.

Se li tiene, la strada verso i 18 E. è quasi scontata, ma il consiglio è hold, visto che l’azione vale tranquillamente 20 E. e anche di più, se guardiamo al consiglio di amministrazione che si terrà fra aprile e maggio.

L’assetto societario cambierà, Antoine s’en vas, avec secrets et silences, ben pagati, ma Crédit Agricole vuole cambiare. Cambieranno anche i pacchetti di controllo, ma Balbinot e Perissinotto sono destinati a salire ancora. L’azione dovrebbe avere ancora degli scatti in avanti, anche del 4%, daily, verso un target di 24-25 E.

Naturalmente, tutto ciò si rifletterà sullo scrigno del Regno d’Italia, Mediobanca, dove, l’uomo di Arcore, ha blindato molte cose. La sua schiena in primis, mettendo Geronzi come presidente e, contemporaneamente, contando sull’appoggio di Mediolanum, di Unicredit grazie ai muslim africani, può dire fortemente la sua, anche se per interposta persona

Profumo, dalemiano in pectore, non può sgambettare nessuno, altrimenti sa che l’azione potrebbe arretrare ancora e ricorda le parole di SB dell’inizio 2009, se rompi arriviamo a 0,4E. Intanto gli amici, gonfi di cash, compravano e blindavano, anche in funzione anti-cinese.

Gli amici, libici ed egiziani, vedono la conquista africana da parte del mare giallo con molta preoccupazione, sanno che la resa dei conti sarà cruenta e, cambiando mazziere, cercano di spostare il baricentro della scacchiera.

Infatti, si è svolta una bella riunione fra commensali di peso diverso ma, allo stesso tempo, compagni di merende, e che merende. Gheddafi, Putin, Erdogan, Berlusconi e Schroeder, un bel circolo di petrolio, missili, gas, Israele e amenità varie, cose che tutti possiamo trovare al mercato comunale.

Il convitato di pietra, Mr. Nice Guy (cit.), per un volere perverso della sorte, è invocato dal padrone della Russia perché, se il presidente americano molla l’Afghanistan, due terzi della sacra Russia diventa una repubblica islamica in a while.

E pensare che volevo parlare di Bertolaso e del filo che lo unisce amaramente a Mori e Pollari, con un retrogusto al curaro, tipicamente siciliano.

Italo Muti