sabato, gennaio 30, 2010

TEMPUS FUGIT












Eppure dovevano essere i tartari, ma dal deserto spuntarono tanti omini gialli con bicicletta acclusa, pronipoti di Gengis Khan e dei suoi guastatori. Alcuni, rimembrando la storia dell’Impero Romano d’Occidente e delle guerre che furono, e delle scorrerie subite, la chiamarono orda.

Sed fugit interea fugit irreparabile tempus. La ritirata d’allora non ebbe una replica in salsa moderna, vittima della globalizzazione e delle interdipendenze (Leontief dove cazzo sei?). E fu l’invasione morbida a basso costo e, l’abbiamo guardata, con benevolenza, senza sapere che stavamo mettendo il cappio al nostro debole colle. Un nodo scorsoio che nel tempo si è stretto con un crescendo rossiniano, ovviamente taroccato.

Alla testa dell’esercito cinese ci sono stati uomini dalla vista molto lunga come Zhou Enlai che, già nella conferenza di Bandung 1955, diede vita al gruppo dei non allineati, di cui diventò il portavoce, creando così anche la giusta sintonia..

Sfruttando le manchevolezze e le ipocrisie occidentali, hanno senza sosta sostituito i vecchi padroni per dar corso al terzo colonialismo, quello democratico.

La loro forza? La coincidenza d’intenti con i vari regimi islamici e totalitari dell’Africa: l’inutilità dei diritti umani, formando così la mezzaluna gialla. Proprio la controparte che gli occidentali chiedevano, inutilmente come fessi, per la concessione dei finanziamenti.

A Pechino questi insignificanti dettagli non importavano, i capitali li detenevano in maniera pesante per cui, la conquista ebbe inizio.

Angola, Sudan, Zambia, Mali, Botswana, Gabon , Etiopia, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Nigeria, Madagascar, Sierra Leone, Senegal, Uganda è la prima lista della conquista cinese. Rame, cobalto, petrolio, legname, ferro, coltan , questo è quello che vuole la Cina in cambio di ponti, strade, ospedali e armi, tante armi. In Sudan hanno armato tutte e due le parti in conflitto regolando poi la distribuzione dei profitti degli enormi giacimenti petroliferi che si trovano nella parte meridionale del territorio.

I Cinesi però si sono portati dietro la manodopera direttamente dai simpatici Laogai, i campi di lavoro dove vivono molti detenuti. Orari massacranti per 100 dollari al mese più una branda fatiscente, prendere o restare lì, nell’accogliente campo di lavoro.

Così riescono anche ad aumentare la disoccupazione locale, a meno che non lavori alle loro condizioni. Naturalmente, allo stesso tempo, hanno inondato di loro prodotti a prezzi stracciati il paese ospitante, facendo morire l’artigianato e la produzione locale.

Senza fanatismo ma solo con incredibile pragmatismo, hanno iniziato una corsa che li sta portando a soppiantare l’occidente e a regolare i conti con l’islam che, nei loro piani, è un inconsapevole alleato per sfiancare Usa e GB in una maratona senza via d’uscita.

En passant, hanno già le mani nell’Argentina dove stanno investendo 20 miliardi di dollari comprandosi le ferrovie e il sistema energetico. Alcune aree di intervento cinese sono l’infrastruttura energetica e il treno ad alta velocità Buenos Aires-Rosario-Cordoba, la costruzione di 350.000 case in 5 anni, i progetti di viabilità nazionale.
Altro intervento attualissimo l’accordo con la Moldova, esportatore di ragazze bionde, per un prestito di 15 anni al 3% fisso, ma questo, lo lasciamo per la prossima puntata.

L’occidente intanto parla, vede ma non agisce. La Clinton riesce ad avere l’impegno di Pechino per la sottoscrizione degli Us Treasury Bonds in scadenza, ma chiude gli occhi davanti alle mancanze sui diritti umani e sulla conquista territoriale che sembra inarrestabile. Però facciamo tantissimi convegni, ci riempiamo la bocca di inutili parole mentre stiamo affondando non più in mare di cacca, ma nel Mare Giallo. L’equipollenza, studio sconosciuto?

Come dicevano i Clash, “the crowd are bored and off they go over the road to watch China blow!”

Italo Muti

22 Comments:

Blogger Tani said...

Quando nel 2004 la stampa canadese pose il problema dei diritti umani in Cina al allora Ministro degli Esteri Cinese Li Zhaoxing la risposta fu:

"What is democracy? Democracy is a way in which people enjoy their rights according to law. If the Chinese people and government are working in accordance with our constitution and law, why do people in Canada worry about this?".

Fantastico...

Niente di strano nell'atteggiamento dell'Occidente. Ipocrita, come lo è sempre stato, dei diritti umani in Cina non frega un cazzo a nessuno. Dalai Lama è diventato un pupazzetto di peluche, buono per qualche foto ricordo. Se persino una "faccia pulita" come Obama, lo ha evitato "delicatamente" prima della sua visita in Cina (prontamente giustificato dai benpensanti, l'avesse fato quel bastardo di Bush...), vuol dire che oramai non si fa nemmeno finta di porsi la domanda. Degli schiavi, pardon, dei lavoratori nelle miniere dello Zambia men che meno. Persino in Albania i cinesi hanno comprato delle aziende di sfruttamento delle risorse naturali, e agli operai del posto che chiedevano stipendi adeguati per il costo della vita in Albania, hanno risposto con un educato "andate a cacare", portando prontamente gli schiavi dalla Cina.

1:41 AM  
Blogger jeremy said...

I cinesi sono come le cavallette: hanno bisogno di spazio vitale e fertle per espandersi, senno muiono. Il problema è che qui davvero ci vorrebbe lo scontro frontale immediato, visto che anche in Italia hanno letteralmente conquistato una delle aree economiche di vanto del nostro paese, il distretto tessile di Prato.

10:01 AM  
Blogger jeremy said...

Ma c'è poca volontà e dall'altra parte le risposte sono agghiaccianti. Come nel caso Google, dove alla "minaccia" del motore di andar via dalle linee cinesi se non avessero aperto i filtri, il governo ha risposto: "non se ne parla, come facciamo senno a controllare le masse?". Ma ad una risposta del genere, ai governanti non viene un brivido freddo lungo la schiena?

10:14 AM  
Blogger GuusTheWizard said...

Gli spazi di manovra dell'Occidente sono molto limitati: i musi gialli hanno i numeri dalla loro parte.
Nel caso della Cina il comunismo ha funzionato "da tappo" per un lungo periodo; adesso che anche quello è virtualmente saltato occorre mantenere la calma e muoversi con estrema cautela.
La storia di Obama e delle Armi a Taiwan potrebbe andare nella giusta direzione.
Per il discorso Diritti Umani, diciamo che in generale noi occidentali tendiamo ad avere un pò la faccia come il culo: finchè vengono violati in luoghi "trascurabili" oppure dalle multinazionali occidentali non ne parla quasi nessuno, appena lo fanno i Cinesi in luoghi "caldi" allora partono i titoli in prima pagina.
@Italo: ma ti devo chiamare "Sandinista" ??? ;-))

4:49 PM  
Blogger Jakala said...

Sono curioso della parte in questa corsa/marcia della Moldova.

Faccio notare l'acquisto della Grecia, tramite sottoscrizione dei loro bond: hanno trovato un cavallo di Troia doganale per far passare le loro merci

6:00 PM  
Blogger Italo Muti said...

@Tani

Sempre primo my dear.

Il concetto di edmocrazia è approssimato per difetto per eccesso. I cinesi hanno sceltola prima parte del concetto.
Tra le altre cose, non hanno pietas, tipico di società con religione cristiana.Adesso hanno anche il granno, il vento in poppa e la cecità occidentale. Se volessimo mettere un freno alla loro invasione, sono certo che un solerte giudice democratico farebbe un simpatico ricorso alla corte costituzionale per riaprir lo ro le porte d'ingresso. Mi sembra già di sentire i lamenti di Spartacus Fini, insieme a quelli di Dario Fo, Moni Ovadia e Vladimir Luxuria.

@Jeremy

La soluzione ci sarebbe, mandi un battaglione di lagunari. Due ore massimo. Isn't it?

@Guus
Fino a che mangiavano riso e andavano in bicicletta, non avevamo la percezione del pericolo. Siamo solo dei tattici e non vediamo mai a 30 anni. Poi sono cazzi amarissimi. Già me li vedo i sindacati che vanno a trattare e vengono presi a pesciate in faccio. "Ma come, non sono coministi democratici?".
Gli ossimori vanno riconosciuti ed evitati.
Preferisco tutta la vita London Calling, ma ho anche Sandinista. Io spazio moltissimo, ho lavorato anche con gli Spyro Gyra, per dire.

@Jakala
Quanto tempo. Bentornato.

Proprio in previsione della penetrazione mediante acquisto sul mercato, SB fece alcune mosse sullo scacchiere finanziario internazionale, ma gli americani s'incazzarono lo stesso.
Certo, se guardi a chi si è legato, vengono i brividi, però...

Italo

7:04 PM  
Blogger Duccio said...

@Italo Muti

Su questo tema purtroppo non ti seguo. Non ci sarà mai almeno su questa terra un giudice imparziale che potrà pronunciarsi su qualsiasi violazione di regole e diritti, di natura umana, commerciale, ambientale ecc. originati universalmente e sponsorizzati da qualsiasi stato o dittatore o lobby ecc..(su questo risparmio singoli esempi).
Noi occidentali per decenni, colpevolmente e consapevolmente, siamo andati avanti ammansiti da un sistema culturale e mediatico che ci siamo creati da soli e ci ha dato costantemente le giuste e moderate risposte alle nostre domande, con finti processi democratici che in realtà lo erano solo per il popolo bue. Abbiamo condizionato noi strategicamente lo sviluppo del mondo in direzione consumistica e non sostenibile, a cui oggi, con immensa fatica qualcuno sta cercando di mettere mano, con capacità estremamente limitate (e non mi riferisco di certo a nice guy). Abbiamo alterato il concetto di meritocrazia, stato di diritto e liberismo. Finchè la ruota girava, alla cina abbiamo venduto tutti, e sottolineo tutti qualcosa. E' solo la nostra visione provinciale e la deprimente cultura manageriale ad averci portato a questo punto. Oltretutto gli stessi difetti sono rimasti sotto traccia per decenni e buttati in caciara in nome del mercato che tanto cresceva...e in certi periodi (soprattutto anni 80) hanno fatto carriera dei soggetti che rispetto a neolaureati cinesi o indiani di oggi valgono 1 decimo.

9:53 AM  
Blogger Dane said...

Italo, solo un appunto (scusa se faccio la zecca): i cinesi la bici l'hanno abbandonata da tempo a favore dell'automobile.....

10:41 AM  
Blogger jeremy said...

Intanto supercarico in casa Uomo Oro: 100 milioni di bonus a Blankfein per gli eccellenti utili arrivati a 1,8 miliardi dollari. Alla faccia di Obama....

12:13 PM  
Blogger Italo Muti said...

@Duccio

Sul primo capoverso ti quoto totalmente. Giudici imparziali, in Italia?
Nel resto del mondo qualcosa si trova, anche se con fatica.
L'occidente ha le sue colpe storiche e le sta pagando tutte. Vogliamo parlare del tramonto dell'Europa, prossima eurss?
Ma lo spirito del post era differente, analisi e amplificazione del pericolo. Secondo me non è molto tenuto in considerazione strategicamente, ma solo a livello tattico. Arabi e russi sono il probelma geo-politico di breve periodo, con tutto l'indotto che ne consegue.
Per i cinesi si parla di 2030, vedend le stime che un team di analisti americani mi ha fatto vedere settimana scorsa.
In ogni caso, essendo un fratello templare e non un trappista, non mi piace la fustigazione di se stessi.
Fratello Olivari, batti un colpo.

Italo

9:20 PM  
Blogger Italo Muti said...

@Dane
Con la bici sono partiti e guarda dove sono adesso, questo il senso, mon cher.
So che spacchi il capello in quattro, è uno dei tuoi atout.

@Jeremy
Incarichiamo Tani di portare il nostro appunto...o disappunto?
Logisticamente è quello messo meglio.
Con Zac come ti senti?
Italo

9:23 PM  
Blogger jeremy said...

Come ci si sente uno che sa che morirà lo stesso....Comunque piu che appunto e disappunto, è constatazione dei fatti: o si prendono questi mostri finanziari per il gargarozzo oppure le crisi sono la loro terra di conquista. A occhio: quanti affari ha fatto l'Uomo Oro sul mercato "grandi saldi" dell'ultimo anno e mezzo?

9:44 PM  
Blogger Italo Muti said...

@Jeremy

quanti se ne fanno adesso con i titoli azioanri che hanno ritracciato.
Molti arabi ne hanno fatti lo scorso anno su Unicredit, guidati da un uomo importante, propio per blindare sia il titolo di Piazza Cordusio che Mediobanca. Proprio in vista di questo pericolo. Il problema è che adesso sono dentro.
In borsa non esiste il pareggio, o vinci o perdi. Il posto meno decratico del mondo.
Italo

9:51 PM  
Blogger Stefano Olivari said...

Da aspirante templare mi associo al pensiero di Italo. Capisco le critiche all'etnocentrismo e alla propensione a distribuire attestati di democraticità (o non democraticità), ma ogni nostro giudizio parte da pregiudizi. Posso comprendere la transizione economica, la necessità sociale del partito unico, eccetera, ma questo non mi fa lo stesso accettare schiavismo e censura. Con sharia e dintorni (ci sta crollando anche l'Inghilterra) il discorso sarebbe magari più chiaro.

9:26 AM  
Blogger Italo Muti said...

@Stefano
Direttore, santé.

Schiavismo e censura, il punto in ocmune fra islam e yellow power, la mezzaluna gialla.

Andiamo al castello di krak?

Ciao Fratello

Italo

2:15 PM  
Blogger Dane said...

"Con la bici sono partiti e guarda dove sono adesso, questo il senso, mon cher.
So che spacchi il capello in quattro, è uno dei tuoi atout."

Italo non spacco nulla, poi sai che coi capelli ho un brutto rapporto. In realtà con la mia precisazione da Pico de Paperis intendevo dire proprio quello che hai detto tu: il mito dei cinesi popolo curioso e folckloristico che tutte le mattine si reca pacificamente in fabbrica in bici non esiste più nemmeno nelle cartoline, ma in Occidente troppi fanno fatica a comprenderlo.....

11:40 PM  
Blogger Italo Muti said...

@Dane

il vero senso del post era porre l'attenzione su una cartolina che esiste più. Guardate da dove son partiti e dove sono arrivati.
Un percorso dove il tragurado è ancora lontano. Un futuro che non mi piace e che voglio contrastare.
Si può ancora no?

italo

11:53 PM  
Blogger Tani said...

Italo troppe guerre da combatere...

4:37 AM  
Blogger Italo Muti said...

@Tani
cominciamo dal far vedere i problemi, dal renderli visibili. Comunicazione, is the first step
Italo

10:58 AM  
Blogger Dane said...

Non si può Italo, si deve!...

12:38 AM  
Blogger Italo Muti said...

@Dane
Ciao Dane,

ma scrivere prima?

Si deve, si deve, si deve, scriverlo 1000 volte e ancora 1000 volte, e non basterà. Domani parlerò anche con il Fratello Olivari, che sta latitando.
Italo

12:49 AM  
Blogger Dane said...

"Ciao Dane, ma scrivere prima?"

Prima quando?! E' solo nel tempo libero che riesco a pensare agli argomenti seri.....

1:02 AM  

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