giovedì, maggio 08, 2014

TRE PASSI NEL DNEPR

Dagli appennini alle ande, dalle montagne rocciose alla crimea, il nuovo viaggio massonico nel nuovo libro da far leggere nelle scuole, il compasso, ed. De Amicis upgrade.
Nonostante le veline continuino ad ammansirci con le innumerevoli azioni riprovevoli dei russi e filo russi, le cose sono differenti e la geopolitica è la sola parola che conta.
L'Ucraina ha enormi problemi finanziari, tanto da ricevere una promessa di aiuti per 17 miliardi di dollari dal FMI se terrà anche la parte sud ed est del suo territorio, ovvero se volete il grano, combattette.
Intanto è arrivata la prima tranche, 3,19 miliardi di dollari belli freschi, giusto dopo i 40 civili filorussi bruciati vivi ad Odessa. quando si dice il sentimento obamiano.
Adesso che i militari ucraini hanno munizioni e fucili mitragliatori nuovi di zecca, possono finalmente finire di prendere le divise smesse dell'esercito russo, come facevano fino a qualche mese addietro, prima che gli aiuti americani cominciassero ad affluire copiosi a Kiev, mercenari compresi.
La parte sud ed orientale è quella che conta in Ucraina, il resto è steppa senza valore, senza quella, su cosa potrebbero rifarsi gli esportatori di democrazia?
L'obiettivo è mettere basi nato ad un passo da Mosca, in modo da poter fare un arrocco pesante in terra russa, cosa che Putin non vuole e, memore di Federico il Grande ha osato ed ha doppiato lo schiaffone siriano in Crimea.
Obamascared ha accusato molto il doppio colpo e, incurante delle avvertenze europee, vuole a tutti costi andare avanti, mettendosi in un ginepraio, visto che l'attesa è una grande arma storica in mano ai compatrioti di Gogol come di Zukov.

Nessuno vuole la terza guerra mondiale, ma visto che Damasco resiste e Theran si allontana sempre di più, la scacchiera diventa sempre più scottante e, se Berlino comunque non si schiera frontalmente contro Mosca per via dei rapporti commerciale intensi, Putin stringe alleanza con Pechino.
La Cina è stata molto coperta sulle mosse di Mosca, e adesso, investe 2,5 miliardi di dollari per un ponte che colleghi  lo stretto di Kerch, fra Krasnodar e la penisola della Crimea, con un uso parziale di RMB yuan che abbisogna di una maggior internazionalizzione.
Intanto, dopo l'intervento del sagace Renzi con Putin, Gazprom ha modificato il percorso del gasdotto South Stream abbondonando l'ipotesi di costruzione del braccio che doveva arrivare direttamente in Italia. Naturalmente solo voci, ma che andrebbero prese in considerazione, vista la memoria lunga dei russi.
Si sa che i russi sono rimasti indietro rispetto alle nostre evoluzioni, non pagano due euro per le primarie, non portano nella Duma gli affaffini e non considerano i clandestini delle risorse, ma hanno lo spetsnaz come antivirus. E' un buon inizio. 

18 Comments:

Blogger Stefano Olivari said...

Servi sciocchi sia di F35-Obama che di Euro-Merkel, non potremmo avere un politica estera autonoma nemmeno se volessimo. Tutte le nazioni trovano normale lavorare per difendere i propri interessi, economici ma soprattutto sociali, solo in Italia è diffusa questa ideologia di farsi carico di tutti i problemi del mondo.

12:21 PM  
Blogger Patrizia Rametta said...

la guerra è business e gli USA non sanno farne a meno...ma stavolta si sono spinti troppo oltre.. non bastava la Siria o l'Iran...direttamente su Mosca. lascia sorpresi come possano sottovalutare uno come Putin che oltre al grande seguito nazionale ha dalla sua la conoscenza di meccanismi da servizi segreti ...ed è uno stratega..anche l'attesa a inviare le truppe la dice lunga.. è sicuro del collasso dell'Ucraina...ancora una volta vediamo un gruppo di ribelli sapientemente foraggiati e guidati sconvolgere l'equilibrio d un paese.. pagheranno caro e ancora una volta non hanno fatto i conti con i sentimenti di nazionalismo vero del popolo russofono che non vuole essere accorpato alla UE..il dramma è ancora una volta nostro..tutti fanno i loro interessi tranne noi..abbiamo una governance che ubbidisce senza fiatare pur sapendo che perderà miliardi e commesse e Southstream èil primo esempio... Berlusconi era stato lungimirante nelstringere alleanze e rapporti commerciali che avevano dato lavoro all'Italia...questi servi utili idioti hanno distrutto tutto...prossimo passo l'invo di truppe italiane... laPinotti è pronta..quando riusciremo ad avere chi sappia fare i nostri interessi sarà sempre troppo tardi.. Italo...

1:11 PM  
Blogger Nicola Rizzuti said...

Ma Prodi di questa eventuale modifica al tracciato che dice?

11:45 AM  
Blogger Fiver said...

A proposito di quanto avvenuto a Odessa, di cui i nostri media hanno parlato pochissimo:

(Attenzione: contenuti molto forti)
http://ersieesist.livejournal.com/813.html

2:38 PM  
Blogger Silvano65 said...

Ragazzi, è la guerra civile. Tra l'altro, tradizionalmente, in quelle zone non si fanno mancare nulla. Berlusconi aveva fatto una volta tanto coincidere i propri interessi privati con quelli nazionali, ma purtroppo il nostro non è un Paese che può permettersi una politica estera autonoma: basti pensare a cos'è successo in Libia, dove siamo stati costretti ad andare al traino dei francesi

6:18 PM  
Blogger Italo Muti said...

@stefano Olivari
Quando le elezioni non servono piu' a nulla, sono disattese, il resto e' solo occupazione. Senza poter fare una propria politica fiscale ed economica, anche quella estera diventa jeno forte. Certo, se poi ci sono i servi al potere, il cerchio e' chiuso.

3:22 PM  
Blogger Italo Muti said...

@Patrizia Rametta
E' una manovra per poter colpire mosca e portare Putin ad un accordo. Vladimir ha giocato di anticipo e ha strettonaccordi commerciali con la Cina, vero obbiettivo compassato. Obama lo vedo male

3:25 PM  
Blogger Italo Muti said...

@Nicola Rizzuti
E'appena tornato dal Sahel....e' cambiato il vento a Mosca, Our man non e' piu' tale. Magari un giorno parleremo della caduta del muro di Berlino, l'ennesima trappola del kgb...

3:28 PM  
Blogger Italo Muti said...

@Fiver
Eh ma sono portatori di democrazia....massonica

3:29 PM  
Blogger Italo Muti said...

@Silvano65
Basta vedere il nostro ministro degli esteri...Mogherini, gia' prona...eh ma i fucilieri del San Marco....

3:31 PM  
Anonymous Anonimo said...

Un'analisi estremamente precisa in un quadro che si delinea sempre più chiaramente, niente da aggiungere, se non sottolineare il ruolo servile che da sempre ci contraddistingue... oltre alla diffusa sottocultura che ne costituisce il substrato.

2:51 PM  
Blogger jeremy said...

Difficile che qualcuno abbia davvero il coraggio di mettersi a fare la voce grossa in Ucraina contro Putin. E non credo che lo stesso Putin abbia voglia di scatenare una guerra contro l'Ucraina. Ufficialmente nessun mezzo entrerà in Ucraina, vecchia scuola sovietica....

12:29 PM  
Blogger vincenzo said...

Con la Russia non si scherza....poco da fare. Se ne accorgeranno presto tutti, i grandi come i nostri, ottimi nella manovre a corto respiro, ma incapaci di decifrare gli scenari più complessi. Eh, ma gli 80 euro....

5:56 PM  
Blogger Italo Muti said...

@orione
Vuoi dire che si trovano servi pure a pontassieve?
Coincidenze ;)

10:04 AM  
Blogger Italo Muti said...

@jeremy
Vladimir Putin e' molte cose ma non stupido. Gli altri sono dei tattici...e anche non troppo svegli

10:05 AM  
Blogger Italo Muti said...

@vincenzo
Troppo estesa geograficamente, con materie prime, gnocca compresa, e con gente che conosce piani e magagne compassate. Non vuole basi e missili nato sotto casa, che pretese

10:08 AM  
Blogger boskowsky said...

Gestione occidentale quanto meno approssimativa. Il nostro agente a Dresda invece ha sapientemente spinto la situazione fin dove ha potuto e tirato il freno a mano laddove i rischi superavano le opportunità. Intanto l'obiettivo minimo di ritornare nei mari caldi (e per inciso controllare il tracciato degli oleodotti in Crimea) l'ha raggiunto. La vecchia scuola romanzata da Le Carrè & Forsyth non delude mai.
Chi delude sono sempre i soliti, riusciti a far rivalutare post mortem SB che faceva passare le sue amicizie estere per baracconate ma che erano funzionali agli interessi nazionali. Ma non è cool raccontare che il primo a scongelare Gheddafi fu il piantatore dell'Ulivo. Ora ci troviamo con quest'allegra brigata che altro che andare al traino degli USA obamiani (per necessità e interesse) non puo'..normale che a rappresentarla ci sia un ministro degli esteri di cartavelina (visto che ci sono andato all'ISPI per la tesi di laurea forse potevo farlo anch'io)....ma tanto per uscire fuori tema e restare in via Clerici e dintorni visto che bel promoveatur al simpatico negoziatore presso i maraja?

11:45 PM  
Blogger Italo Muti said...

@boskowsky
Eh ma l'accordo Russia Cina per 400 mld.....
La rivalsa di Obama per gli schiaffoni presi in Siria ha preparato quelli di crimea, e adesso uscirne non e' facile, con un uno del remimbi yuan piu' esteso nel mondo e un dollaro in declino...eh ma la strategia

12:01 AM  

Posta un commento

<< Home